Morto a 17 anni a Castelfranco, un ragazzo speciale con molti interessi. Ecco chi era Kevin
Era appassionatissimo di freerunning, una specie di parkour, la disciplina di salti e superamento di ostacoli. Proprio nei giorni scorsi aveva tenuto un “corso” ad alcuni amici

CASTELFRANCO - «Kevin era un ragazzo stupendo: non ci sono altre parole per descriverlo se non la bontà che esprimeva in ogni situazione».
I tanti amici del ragazzo rimasto ucciso in un incidente stradale a Campigo nella notte tra mercoledì e giovedì non possono ancora credere che non rivedranno più il suo sorriso.
Tutti si uniscono alla famiglia Carraro, al papà Alfieri, alla mamma Roberta, alla sorella Giada: una famiglia distrutta che, comprensibilmente, si è chiusa nel proprio dolore. Kevin, che domenica prossima avrebbe compiuto 18 anni, abitava a Villarazzo con la famiglia.
Era appassionatissimo di freerunning, una specie di parkour, la disciplina di salti e superamento di ostacoli, come dimostrano i suoi post su Instagram. Proprio nei giorni scorsi aveva tenuto un “corso” ad alcuni amici.
L’altra sua passione era lo skateboard: e tante amicizie erano nate proprio nel campo recentemente risistemato in via Valsugana, a poca distanza da casa sua. «Era molto bravo anche a basket - ricorda un amico - e si interessava al mondo dei motori. In ogni situazione aveva la capacità di far sentire tutti coinvolti. Forse era proprio questo che lo rendeva speciale».
Kevin dopo la qualifica triennale che avrebbe dovuto conseguire il prossimo anno all’Ipsia Galilei si sarebbe dato alla meccanica.
«Da un paio d’anni a questa parte Kevin si era rivelato come uno studente appassionato in particolare alle materie di indirizzo - ricorda un docente - aveva frequentato anche un corso di saldatura proposto dalla scuola. Anche i giudizi che arrivavano dalle aziende dove aveva svolto il tirocinio erano molto lusinghieri».
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