Treviso, De Checchi: «Park Vittoria a Treviso, opera necessaria per il futuro. Il cantiere non chiuderà il traffico nell’area»
L’assessore e vicesindaco Andrea De Checchi: «L’accordo serve entro fine anno. Alternative? Nessun’altra area pubblica disponibile»
Federico de Wolanski
TREVISO. «Il park Vittoria è un’opera fondamentale per il futuro pedonale della città, di visione, e soprattutto davvero fattibile». L’assessore alla mobilità e vicesindaco Andrea De Checchi è la testa e la penna che da quasi due anni sta architettando lo scardinamento del vecchio piano parcheggi dell’amministrazione Manildo spianando la strada al ritorno del multipiano sotto il monumento dei Caduti. Come fu vent’anni fa, l’opera è tornata al centro di un fuoco di fila di polemiche che De Checchi però respinge in toto.
Assessore, voi avete riproposto l’opera, e si ripropone la polemica. Era scontato, no?
« Dipende, perché se il tenore dell’opposizione è che lì il parcheggio è un errore, oppure se si dice che doveva essere fatto altrove, mi pare che si commettano errori di valutazione».
In che senso?
«Il parcheggio interrato in piazza Vittoria è l’elemento cardine di una piano di riqualificazione dell’area, che diventerà verde, più pedonale, più viva, e dell’intera città che grazie al Vittoria potrà avviare il percorso di pedonalizzazione. Senza non si potrebbe. È un’opera che guarda al futuro».
E sulle alternative proposte da chi ritiene che lì una struttura simile sia assurda?
«Tante idee, ma la piazza è pubblica, quindi utilizzabile. Tutti gli altri siti che ho sentito citare sono proprietà privata, anche facendo un esproprio bisognerebbe dimostrare che non vi erano alternative migliori o pubbliche. Che non sarebbe fattibile».
I commercianti si sentono messi a rischio. Che risponde?
«Che il cantiere non chiuderà la strada se non in limitati momenti per il movimento dei mezzi. Viale Cadorna fino a via San Nicolò sarà quasi sempre percorribile. Questo dice il piano».
A proposito: ma il piano c’è? O siamo ancora alla fase dei colloqui?
«No, c’è. Il ritorno la park Vittoria è scritto nero su bianco, si stanno sistemando i termini del piano economico e finanziario e le carte tecniche».
Da un pezzo però. Quando sarà chiusa la partita?
«Entro fine anno, altrimenti...».
Altrimenti che?
«Se non si chiude per fine anno si resta dove siamo oggi a livello di carte ufficiali, ovvero Pattinodromo sotterraneo e Cantarane a raso, con un risparmio di 2 milioni e rotti. Ma non credo sarà questo l’esito della vicenda. I tempi sono maturi per l’accordi definitivo».
Mettiamo che i conti del nuovo piano finanziario, complice il caro prezzi, sballino i vecchi accordi (hanno 15 anni, ndr). Pronti a trattare? Avete alternative?
«Alternative come detto no, salvo il ritorno al passato, ma stiamo lavorando perché non ci siano sorprese. Il Park Vittoria è un ottimo progetto».
I trevigiani parcheggeranno tre piani sottoterra?
«Il progetto è fatto da professionisti che fanno e gestiscono parcheggi, immagino abbiano ben fatto tutte le simulazioni e valutazioni del caso».
Un multipiano alla ex Siamic le sarebbe piaciuto di più. Dica la verità?
«Quella è area privata, ribadisco. E ad ora non mi risultano piani sulla zona che comunque è occupata».
E se il proprietario un domani facesse lì il suo parcheggio... concorrente?
«Non credo che andrebbe in conflitto con il Vittoria, anzi».
Si è parlato anche del Tenni, che ricorda i bei tempi andati e non risulta molto utile, oggi...
«Si rivangano idee ormai passate che imporrebbero ragionamenti astronomici».
Pare che la strada della giunta Conte sia ben netta. Diamo dei tempi?
«Sarei felice se per fine mandato potessimo dare per fatto tutto l’accordo e ci mettessimo solo nelle condizioni di attendere i tempi di cantiere».
Possibile un 2024 per il cantiere?
«Possibile, poi ci vorranno almeno due anni di lavori».
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