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Sulle colline del Prosecco fioccano i B&B. Ora Sotheby’s punta sulle ville

In zona crescono le richieste di strutture ricettive. L’Associazione: «Il turismo sta volando, ma gli scontri tra i consorzi ci fanno male»

Federico de Wolanski
2 minuti di lettura
Sempre più cicloturisti nella colline del prosecco. A questi si aggiungono turisti stranieri, escursionisti a piedi e visitatori da più giorni 

REFRONTOLO. Oltre ottanta richieste di convertire villette, vecchi ruderi e case di collina in bed & breakfast l’anno scorso, già cinquanta nei primi sette mesi di quest’anno. Il marchio Unesco nelle colline del prosecco ha portato con sé un boom di nuova progettualità turistica sostenuta e spinta, sottolineano dal settore, da numeri in crescita «che stanno eguagliando i valori pre pandemia e continuano a crescere».

Unesco, boom e bonus

A svelare i numeri sono stati ieri Marina Montedoro, presidente dell’ “Associazione per il patrimonio della Colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, e Giuliano Vantaggi, site manager dell’Associazione.

A spingere l’ondata di investimenti e richieste di aprire attività recettive una convergenza di fattori data dall’immediato interesse destato nel pubblico dalla nomina a patrimonio Unesco, unita a contingenze burocratiche amministrative quali la voglia di investire nel turismo – intercettato subito come nuova frontiera di sviluppo economico in zona – e la possibilità, per faro, di usufruire di bonus per la riqualificazione degli immobili residenziali con il 110%; opportunità che a saldo quasi zero, ha permesso a molte famiglie di convertire e rinnovare abitazioni, a imprese di acquisire immobili in disuso e riqualificarli, al territorio di rinnovarsi.

Di qui numeri in crescita, richieste di aperture di nuove strutture ricettive con cadenza settimanale, interesse dei turisti. «Il mercato è in evoluzione, e vogliamo continui a farlo nella direzione presa oggi, ovvero non grandi strutture di piccola ricettività diffusa in tutto il territorio delle colline» ha sottolineato Vantaggi.

Le ville di Sotheby’s

E a margine di questo c’è anche il mercato del super lusso, quello delle dimore storiche, ville da mille e una notte e dieci e più stanze costruite tra Ottocento e Novecento sulle Colline del prosecco ed oggi in vendita. Si parla di affari da milioni, possibilità di realizzare strutture ricettive di superlusso. Tutto sta a trovare gli investitori, ma l’interesse c’è, basti pensare che tra Fregona, Conegliano, Pieve di Soligo, e limitrofi ad avere quasi una decine di super immobili in mano è la casa d’aste Sotheby’s.

«Si riparte»

All’orizzonte l’interesse arriva anche da parte di investitori stranieri, sotto forma di famiglie che comprano i – pochi – immobili liberi e in vendita, o aziende ce puntano a investire nel turismo locale. «Il 2022 è stato l’anno della rinascita» hanno specificato i referenti dell’Associazione, «complici la riapertura di molti eventi e la ripartenza del turismo. Il futuro è di successo, noi puntiamo a pubblicizzazione ed educazione alle bellezze del nostro territorio».

«No alle faide del prosecco»

Nel pieno di una progettualità in evoluzione, che fonda le sue basi sulla bellezza del territorio e sulla peculiarità di una impresa vitivinicola forte e connotata, dall’Associazione arriva un chiaro monito al mondo dei Consorzi: «No alle divisioni, è nell’unità che abbiamo la nostra forza».

A sottolinearlo con chiarezza Marina Montedoro: «Le polemiche dei giorni scorsi (con lo scontro tra Doc e Docg per l’utilizzo del termine “superiore”, ennesimo tassello di una acredine che dura da anni, ndr) non mi piacciono ed anzi, l’ho detto chiaramente ai responsabili, fanno male. La nostra forze è nell’unità, la compattezza permette a tutti i vincere, al territorio in primis, le polemiche del passato e degli ultimi giorni indeboliscono le nostre prospettive e potenzialità».

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