Ha rischiato di morire durante l’allenamento. Ora Edoardo, giovane di Resana, vuole tornare in campo
Edoardo Bolzon, oggi 19enne, fu colpito in palestra da una patologia cerebrale. Il Lanerossi Vicenza gli ha tributato il premio “Menti”
Dario Guerra
Edoardo Bolzon, secondo da sinistra, con il premio "Menti"
RESANA. A Edoardo Bolzon, di Resana, calciatore del settore giovanile del Lanerossi Vicenza nella squadra Under 17, è andato il Premio Menti.
L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare stagionalmente i settori giovanili delle società sportive della provincia di Vicenza. Il diciottenne resanese, calciatore del Lanerossi, che da più di qualche stagione milita nella società vicentina ed è una forte promessa anche per il calcio nazionale, è stato premiato con la seguente motivazione:
“Edoardo ha saputo superare con tenacia e determinazione le difficoltà a cui la vita l’ha posto di fronte. Non si è mai arreso e continua ad impegnarsi con sacrificio e abnegazione per il suo recupero psicofisico. Edo è la prova che gli obiettivi si raggiungono non solo con tanto allenamento fisico, ma anche con quello mentale, fatto di coraggio e forza di volontà».
A fine aprile del 2020, Edoardo, mentre si stava allenando nella sua palestra personale, è stato colpito da un’angioma cerebrale e solo grazie ad un disperato intervento i medici dell’ospedale di Treviso, durato più di dodici ore, sono riusciti a salvarlo. È stato un intervento eccezionale, durato un'interminabile notte, grazie anche alla prontezza con la quale la promessa del calcio è stata trasportata d'urgenza al Ca' Foncello.
Qualche ora di ritardo sarebbe stata fatale. «Non so come mai», raccontò quella volta papà Massimo, «quel lunedì appena tornato a casa dal lavoro sono andato a cercarlo per salutarlo, non lo faccio mai, lo so che a quell’ora è in palestra, solitamente poi l’aspettiamo per la cena tutti insieme. Sono stato ispirato da lassù».
L'intervento, pur nella sua eccezionalità, è stato comunque solamente il primo grande sforzo per il recupero di Edoardo. Poi sono seguiti gli interminabili mesi di terapia a cui il ragazzo si è sottoposto con costanza e grande determinazione, scegliendo di vivere fuori casa, alternando terapia e studio. Un lavoro enorme che Edoardo ha voluto svolgere e sta portando a termine, per riprendersi quel posto di promessa del calcio che lo sta aspettando.
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