«C’è una cosa che non va fatta mai: la guerra». Von der Leyen ringrazia i bimbi di Ponzano
I disegni degli alunni inviati alle ambasciate di Russia e Ucraina, e alla Commissione Ue. La presidente: «Lavori bellissimi e commoventi»
federico cipolla
PONZANO VENETO. Ci vorrebbe Yoda per fermare la guerra. «Con un maestro Jedi sarebbe tutto più facile», avrà pensato con un sorriso - ci piace immaginarlo - Ursula von der Leyen quando, sfogliando tra i 700 disegni dei bambini di Ponzano, ha notato quel rimando a Guerre Stellari. Una soluzione perfetta, come perfette e semplici sono tutte le frasi e le illustrazioni dei bambini dell’istituto comprensivo di Ponzano.

Raccogliendo un invito della Caritas provinciale, fatto proprio dal Comune di Ponzano, le scuole elementari e medie hanno chiesto ai propri alunni di inviare dei messaggi di pace alla Russia e all’Ucraina. Ne è nato un plico con 700 illustrazioni, inviate alle ambasciate Russa e Ucraina in Italia, alla Commissione e al Parlamento Europeo.
Proprio ieri in municipio a Ponzano è arrivata una lettera da Bruxelles, firmata dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. «Desidero ringraziare lei», si legge nella lettera indirizzata al sindaco Antonello Baseggio, «e gli studenti dell’Istituto Comprensivo del Comune di Ponzano Veneto per avere condiviso con me i bellissimi e commoventi lavori artistici. Apprezzo molto il suo gentile gesto e condivido la speranza che questa terribile guerra in Ucraina giunga a termine e che la pace e la solidarietà siano ripristinate».

I bambini si sono sbizzarriti, molti si sono affidati alle parole di Gianni Rodari, «ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra». Altri hanno scelto l’inglese, incrociando le bandiere di Russia e Ucraina con la scritta “No War”, e poi mani strette colorate un una di giallo e azzurro, l’altra di bianco, blu e rosso.
C’è stato lo spazio anche per l’articolo 11 della Costituzione che sancisce che l’Italia ripudia la guerra, e ancora i disegni dei carrarmati, di bombe e di pistole, di manifestazioni pacifiste guidate da giovani hippie, e colombe, mentre alcuni, utilizzando google o chiedendo a bambini ucraini arrivati in Italia, hanno tradotto i loro messaggi, scrivendo in cirillico.
Disegni e lavori che sono tutti finiti sul tavolo del sindaco Antonello Baseggio, prima dell’invio. Li ha guardati uno ad uno, per evitare che qualche scivolata nel plico diretto all’ambasciata russa, potesse causare un fastidio diplomatico, o essere mal interpretato. Poi ha diviso i settecento disegni in plichi diversi, e li ha inviati alle ambasciate e alla commissione. «È un lavoro svolto dagli alunni con il cuore e con il pensiero rivolto a tutti i loro coetanei che soffrono per la guerra, senza fare distinzioni che riguardano gli adulti.
Hanno voluto dare un messaggio di sostegno a chiunque soffre per questa guerra e invitare alla pace. Sono molto felice che la presidente della Commissione, con tutto ciò di cui si deve occupare, abbia trovato il tempo di guardare questi disegni e di ringraziare i ragazzi. Sono orgoglioso di essere sindaco di questa comunità».
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