Sul cambiamento climatico il Veneto c’è ma senza una regia non si va lontano
La presentazione del progetto di webdoc “Adaptation Veneto”: 23 storie virtuose per riuscire a tracciare la strada
PADOVA
PADOVA. Intorno a quella casa in fiamme che è il nostro pianeta, c’è chi si ostina a girare la testa da un’altra parte, chi ancora suona la sirena dell’allarme e chi si è messo al lavoro per spegnere l’incendio. Su questi ultimi, illuminati pionieri dell’adattamento, è quanto mai urgente puntare i riflettori, perché la risposta più efficace alla crisi climatica oggi è la circolazione dei saperi, la diffusione delle buone pratiche, il contagio dell’intraprendenza.
E se in Veneto la Regione è in ritardo sul fronte politico - il nostro giornale lo hanno denunciato - c’è però anche chi invece si è messo in marcia da un pezzo. Lo racconta molto bene il webdoc Adaptation (www.adaptation.it) intorno al quale, ai Musei Civici Eremitani di Padova - e oggimercoledì 8 a Ca’ Foscari Venezia, auditorium Santa Margherita ore 10.30 - si sono riuniti attori virtuosi dei processi di adattamento, dall’università di Padova che ha ridotto del 40 per cento la sua impronta di carbonio alla multiutility AcegasApsAmga che sta rendendo circolare il suo ciclo idrico integrato.
Dal Comune di Padova che ha approvato un piano di adattamento (Paesc) con 116 azioni virtuose a un’azienda modello come la Zordan di Vicenza che produce arredi di lusso ma senza mai perdere di vista il contatore delle sue emissioni, fino ai quotidiani del gruppo Gedi - come quello che state leggendo - che hanno fatto la scelta editoriale di raccontare gli effetti dei cambiamenti climatici ma anche le risposte agli stessi, imparando - come ha spiegato il condirettore Paolo Cagnan - a misurarsi con un tema nuovo.
«E’ un percorso importante, con grande attenzione alle buone pratiche ma anche la volontà di denunciare l’assenza di una autentica visione che impronti di sé il futuro in questo campo altamente strategico. Ci sono molte eccellenze, ma senza un reale raccordo tutto questo sforzo rischia di rivelarsi improduttivo, o quantomeno dispersivo».
LABORATORIO VENETO
«Con mare, montagne, boschi, laguna, pianura, città, laghi e fiumi, il Veneto ha tutte le caratteristiche per essere un laboratorio di adattamento», sostiene Marco Merola, giornalista, divulgatore e autore di Adaptation. «Il nostro progetto punta a far circolare la conoscenza, si fa già tanto di buono ma spesso non lo sa nessuno. Così può succedere che le amministrazioni pubbliche facciano ancora parchi senza alberi o piazze senza sistemi di raccolta delle acque».
Progetti fuori dal tempo, specie se confrontati con le 23 storie, raccolte in cinque capitoli del webdoc, dalle quali invece si ricava la prospettiva di una sensibilità diffusa rispetto al tema e si capisce che su certi fronti le risposte sono già efficaci. Tra queste anche gli zoom sulle Grave di Ciano e sulle colline del Prosecco.
CHI FA COSA
Anche l’Università si è messa in discussione: «Abbiamo una comunità di 70 mila persone», spiega la prorettrice alla Sostenibilità, Francesca Da Porto, «e cerchiamo soluzioni innovative e interdisciplinari per alleggerire il nostro impatto. Lavoriamo sull’efficienza degli edifici, sul riuso dei materiali, abbiamo inaugurato un campus gas-free e ci avviamo a dimezzare le emissioni. Siamo tra i cento atenei più sostenibili al mondo perché abbiamo capito che non si può aspettare che siano altri a fare qualcosa».
ALL’AVANGUARDIA
Poi c’è anche chi in direzione dell’adattamento ha fatto già tanta strada. Illuminante - e affascinante - l’avventura della Zordan srl, raccontata dal suo direttore, Alfredo Zordan: «Produciamo mobili di lusso per grandi marchi, abbiamo iniziato a misurare il nostro impatto e nel tempo siamo diventati consulenti di sostenibilità dei nostri clienti. Saremo carbon neutral nel 2030, intanto teniamo traccia di tutto il ciclo produttivo dei nostri mobili e usiamo solo legni certificati. Il nostro sogno? Che in futuro si possano scegliere i prodotti non solo in base al prezzo ma anche all’impatto che ha avuto la loro produzione».
PER SAPERNE DI PIU’
Su Adaptation.it trovate il webdoc sul «caso Veneto», da guardare con attenzione. Sul nostro sito, lo speciale che comprende molti materiali multimediali.
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