Pronto il parco commerciale Alì a Treviso. Ma resta la grande incognita del traffico
Finiti i lavori nell’area ex Marazzato in Noalese: 17 mila metri di negozi e park. Le carte del Comune: «Rotatoria e terza corsia non bastano, viabilità a rischio»
Federico De Wolanski
Il parco commerciale realizzato da Alì in Noalese davanti all'aeroporto
TREVISO. Poco meno di diciassettemila metri quadrati di parco commerciale con altrettanti spazi dedicati al parcheggio, coperti da quello che la stessa azienda definisce una sorta di “bosco cittadino”.
È il centro Alì che si prepara ad aprire in Noalese. I collaudi sono stati pressoché ultimati, mancano solo alcuni allestimenti ma la proprietà sta già ragionando sulla data dell’inaugurazione.
Il cantiere è durato due anni circa ed ha interessato tutta l’area ex Marazzato più terreni e immobili acquisiti e inglobati nella nuova planimetria del parco commerciale che conta oggi poco meno di 54 mila metri quadrati a ridosso della tangenziale e della Noalese.
È il primo atto di un piano di modifica dell’assetto dell’intera area fronte aeroporto che proseguirà – i tempi non sono ancora chiari – con gli interventi del Master plan Save-Aertre che comprende il sovrappasso pedonale ma anche una seconda rotatoria verso Quinto.
L’inaugurazione, prevista – a quanto pare – per l’estate, farà scattare molteplici ragionamenti su traffico e sui centri commerciali. traffico.
Per quanto riguarda i flussi indotti dalle nuove funzioni previste all’interno del centro commerciale è stato stimato che nell’ora di punta serale (18-19) le nuove attività potranno generare un movimento di circa 565 veicoli in ingresso e 376 veicoli in uscita.
Numeri che si andranno ad aggiungere ai circa 2000 veicoli l’ora che transitano in quel punto della Noalese, strada delicatissima della rete viaria cittadina.
La rotonda, realizzata anche per facilitare i futuri piani di sviluppo di Save, dovrebbe riuscire a gestire il via vai. Ma è fondamentale eliminare quanto prima il semaforo pedonale dell’aeroporto causa di incolonnamenti che potrebbero pesare anche sul rondò.
Si andrà a caricare ancor più un’area – quella di San Giuseppe – che già soffre e che oltretutto potrebbe essere sede di ulteriori interventi edilizi sia nell’area aeroportuale sia (soprattutto) in quella denominata Treviso Servizi sul lato nord della tangenziale.
Ed a livello di numeri avrebbe potuto essere ancor peggio se fosse stato realizzato il progetto urbanistico (approvato) denominato “Air center” in via Le Canevare, che prevedeva circa 25 mila metri quadrati tra hotel, palestra, uffici, commerciale non food. Lì invece si è preferito sfruttare il terreno per realizzare park a servizio dello scalo.
Ad ogni modo l’impatto sul traffico dell’area preoccupava (e preoccupa?) l’amministrazione, almeno dai documenti del 2018: «Gli estensori dello Studio di Impatto Ambientale incaricati da Alì Spa prevedono che la gran de struttura di vendita possa attrarre circa 10 mila persone al giorno ovvero 10.000 auto» scriveva l’ex dirigente dell’Ambiente del Comune, «la rotonda e l’aumento del numero di corsie in un breve tratto (gli interventi eseguiti sulla Noalese, ndr ) non contribuiscono in alcun modo a decongestionare la viabilità già critica attualmente e destinata inevitabilmente ad aggravarsi».
E poi c’è il nervo sempre scoperto del proliferare delle medie e grandi strutture di vendita. Solo per parlare dell’asse Noalese il parco commerciale Alì farà il pari con il Megamarket al confine con Quinto (rotatoria Pagnossin), il Panorama alle Stiore e il futuro market ancora Alì all’Appiani. Quattro aree commerciali nel giro di 4 chilometri netti di strada. Tanto, troppo?
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