«Molinetto, basta odissee giudiziarie», una legge per tutelare i presidenti Pro loco
Colmellere (Lega) ha presentato la proposta che trasferisce la responsabilità ai tecnici incaricati. Franceschet (Consorzio Quartier del Piave): «Ridurre le scartoffie o non si troveranno più volontari»
FRANCESCO DAL MAS
TARZO. Ricordate la tragedia del Molinetto della Croda, il 2 agosto 2014? La responsabilità della sicurezza, nelle sagre, deve passare dal presidente della Pro loco al tecnico incaricato dalla Pro loco stessa: è uno dei passaggi della nuova legge che l’onorevole Angela Colmellere ha presentato ieri ha convegno sul volontariato organizzato ieri dal Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave e Unpli regionale a Tarzo. Semplificare: questa la parola d’ordine delle Pro Loco, raccolta da Colmellere, altrimenti sarà sempre più difficile organizzare non solo i grandi eventi, a anche le piccole sagre di paese. «Vogliamo ad esempio che vengono considerati piccoli eventi quelli che richiamano fino a 500 persone, e non più fino a 250» ha specificato Colmellere.
Il volontariato garantisce ogni anno 126 milioni di ore gratuite, in gran parte proprio nelle attività delle Pro Loco. E come ha spiegato Andrea Favretto della Cgia di Mestre, reduce da uno studio sul tema, il 65% per cento di queste organizzazioni è rimasto attivo anche ella pandemia, anche se in tanti casi ha cambiato pelle.
In provincia di Treviso le Pro Loco sono 106, danno vita a più di mezzo migliaio di eventi ogni anno, con un “fatturato” di almeno 20 milioni. Ma più importante ancora – secondo l’avvocato Bruno Barel, uno dei relatori - è il capitale umano, che va rimesso al centro di queste attività.
«La parola capitale umano è utilizzata dalle imprese per indicare la forza lavoro, ma il valore umano è più ampio e complesso, è forza creativa e intelligente che si ramifica nella società civile. È un dare senza chiedere, è unilaterale». L’assessore regionale Federico Caner si è messo a disposizione, raccomandando la collaborazione fra le Pro Loco. Ad ospitare i lavori, è stata la Banca “Prealpi SanBiagio” che proprio ieri nel corso della sua annuale assemblea dei soci ha destinato una parte dell’utile, tre milioni di euro, all’associazionismo. «Per le Pro Loco sono tempi difficili. I volontari devono confrontarsi quotidianamente con una burocrazia neghittosa, che spesso riduce i livelli di entusiasmo – ha detto Roberto Franceschet, presidente del Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave e ideatore del convegno -. È urgente agevolare il lavoro con le scartoffie e trovare nuovi stimoli rivolti soprattutto alle giovani generazioni». Per Giovanni Follador, presidente regionale Unpli Veneto, il momento è importante: «Stiamo lavorando per entrare a pieno titolo nel capitolo della Riforma del Terzo Settore. Il disegno di legge per la semplificazione della normativa e tutelare i volontari c’è. Ora bisogno mettersi a tavolino per i dettagli».
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