Trovata morta in casa ad Arcade, la Procura apre un’indagine
Michela Conte è stata trovata morta dalla madre. Alcuni giorni prima del decesso le era stato cambiato il pacemaker. Indagato il cardiologo
Federico cipolla
ARCADE. La Procura ha aperto un’indagine sulla morte di Michela Conte, la 29enne di Arcade trovata morta in casa domenica 27 marzo. La ragazza aveva una malattia congenita al cuore, che era stata tenuta sotto controllo con l’innesto di un pacemaker quando era ancora bambina. Ma, a quanto si apprende, poco prima del decesso le era stato cambiato l’apparecchio.
La famiglia, assistita dall’avvocato Silvia Biscaro, vuole dunque vederci chiaro, e capire se i due fatti siano collegati. Da qui la decisione della Procura di aprire l’indagine, nonostante all’inizio avesse deciso di non sottoporre il corpo della giovane all’autopsia e avesse rilasciato il nulla osta per le celebrazione del funerale, poi rinviato. E’ stato inoltre iscritto al registro degli indagati, il cardiologo (difeso dall’avvocato Dario Carienza) che seguiva la giovane.
L’autopsia è stata svolta sabato, ma non ha rivelato anomalie particolari. Sono stati disposti ulteriori accertamenti sui tessuti del cuore. L’indagine punta a capire se vi sia una qualche correlazione, inoltre, con il cambio del pacemaker e il decesso di Michela Conte.
Il giorno della morte la 29enne aveva pranzato e nelle ore successive avrebbe dovuto prendere servizio a lavoro, nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Conegliano. A trovarla senza vita è stata la madre, rincasata dopo un turno di lavoro.
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