Le “bici degli abbracci” ridonano il sorriso a quattro bimbi ucraini autistici
Hanno potuto pedalare con le loro mamme per un pomeriggio di “normalità”. I piccoli sfuggiti dai bombardamenti e accolti a Conegliano. L’ospitalità di un’impresa e la mobilitazione del volontariato
diego bortolotto
Le "hugbike", in italiano bici degli abbracci, che permettono alle mamme di pedalare mantenendo in sicurezza i loro bambini
CONEGLIANO. La città abbraccia i ragazzi autistici ucraini e fa ritrovare loro il sorriso. Hanno trovato rifugio nel Coneglianese, attraverso una catena di solidarietà che ha coinvolto associazioni, aziende e scuole. E con le hugbike mamme e figli fuggiti dai bombardamenti su Kiev hanno pedalato spensierati nel centro storico e in piazza Cima.
Un pomeriggio di “normalità”, lontano dalle sirene degli allarmi. Gli stessi tandem speciali sono stati donati ai profughi dalla Fondazione Oltre il Labirinto. È stato il presidente onorario Alberto Cais, insieme a Omar Lapecia componente del comitato scientifico, ad accompagnare ragazzi e mamme nel tour di Conegliano.
«Un’emozione impagabile vedere i loro sorrisi», confida il professor Lapecia. «Avevamo saputo che erano arrivati dei profughi ucraini con dei bambini autistici», spiega, «ospitati in un agriturismo grazie all’azienda Tegola Canadese».
Quattro ragazzi tra i 10 e 16 anni, con le loro mamme. Sono giunti da Kiev e da Leopoli, dopo un viaggio travagliato, come molti loro connazionali. La collaborazione tra un’associazione ucraina e la Fondazione Oltre il Labirinto ha coinvolto anche un gruppo di adolescenti di una scuola superiore vittoriese. Gli studenti si sono messi a disposizione per svolgere del volontariato. Mentre degli aspetti sanitari e l’assistenza medica si occupa La Nostra Famiglia.
«Con la collaborazione inoltre dell’associazione Piccin abbiamo voluto dare ai ragazzi autistici dei momenti di spensieratezza, così abbiamo pensato alle hugbike», dice il professor Lapecia. Le hugbike sono i tandem con il doppio manubrio, creati proprio per i bambini autistici: le “bici degli abbracci”.
«Le hugbike adesso le ribattezzerei anche le bici del sorriso: quando il cavalier Cais faceva girare i ragazzini in piazza Cima hanno ritrovato il sorriso».
Lo scambio di parole è complicato, l’alfabeto cirillico ucraino e quello italiano sono due lingue agli antipodi. Ma non servono le parole: è nei gesti e nelle espressioni che si nota come abbiano ricominciato a vivere. E le loro mamme ad avere una speranza nel futuro.
«Avevamo visto negli occhi di quei ragazzini e delle loro mamme lo spavento che hanno vissuto e il terrore della guerra», spiega il delegato della Fondazione Oltre il Labirinto.
«Hanno dovuto lasciare i loro papà e mariti, rimasti in Ucraina per combattere. Non ringrazierò mai abbastanza la fondazione per aver dato la possibilità di vivere esperienze come queste. L’autismo non ha frontiere». I ragazzini ucraini insieme alla mamme potranno correre in autonomia con le hugbike donate. —
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