In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Elezioni nella Marca, una tornata dura per la Lega: parte in svantaggio su Pd e liste civiche

Centrodestra non compatto, ma Carroccio e FdI puntano a strappare alcuni paesi a moderati e centrosinistra

Andrea Passerini
2 minuti di lettura

Stefano Giuliato, sindaco di Casale, e il vice Lorenzo Biotti a destra con una centenaria: saranno avversari?

 

TREVISO. Diciassette comuni nella Marca, e tutti a turno unico. Non ci sono grandi centri alle urne, nella tornata di quest’anno. Ed è l’annata meno “leghista” di una provincia da oltre 20 anni dominata dal Carroccio. Perché figlia, 10 anni fa, degli scandali che travolsero la Lega, non solo il “trota” (Renzo, il figlio di Umberto Bossi), con forti contraccolpi elettorale.

La Lega non governa nei comuni principali in cui si voterà il 12 giugno. Non a Casale, il più popoloso dei 17, con oltre 12 mila abitanti, in mano a una lista civica; non a Susegana, con oltre 10 mila, governata dal centrosinistra; non a Trevignano, 10 mila e 500 abitanti, dove la giunta uscente esprime uno schieramento misto dai forzisti ai centristi fino a pezzi del Pd; non a Silea, poco sotto i 10 mila, roccaforte del centrosinistra; non a Santa Lucia, oltre 9 mila, feudo del medico Riccardo Szumski, icona del popolo no vax e indipendentista.

Le Lega è invece al governo a Fontanelle, a Godega, paese natio del governatore Zaia; a Tarzo, comune del commissario provinciale Bof, già sindaco e che si ricandiderà quasi certamente; nelle più piccole Castelcucco e Zenson di Piave, sotto i 3 mila abitanti. E qui parte con i favori del pronostico, con i primi cittadini uscenti. Carroccio in giunta anche a Segusino, ultimo lembo prealpino verso la provincia di Belluno, dove però la sindaca uscente si è iscritta a Fratelli d’Italia; a Resana amministrazione sui generis, non leggibile con schemi nazionali.

E pure a Breda di Piave la giunta uscente è di una civica nata da veterani della prima Repubblica, socialisti, moderati e parti di centrodestra. Cappella Maggiore, sotto il Cansiglio, è una roccaforte del centrosinistra. E pure a Cessalto la Lega è in minoranza, eccezione dell’Opitergino Mottense. Un quadro con mille risvolti, molto poco canonici per la provincia di Treviso. La Lega non nasconde e le ambizioni di strappare agli avversari un pugno di comuni, e si è mossa d’intesa con Fratelli d’Italia, mentre con Forza Italia si va in ordine sparso, rispettando le divisioni consolidate storicamente ma viceversa confermando le alleanza dove sussistono già.

Ma è più facile a dirsi che a farsi, questa intesa del centrodestra trevigiano. Ci sono rischi di ordine sparso, e di un quadro ben poco uniforme. A Silea, Trevigiano e Casale Lega e FdI non sono ancora all’unisono, anzi; a Possagno e Casale è divisa la stessa Lega, e suona l’allarme per i possibili riverberi di queste spaccatura sui territori. A Cappella Maggiore, comunque, la Lega vuole sposare gli indipendentisti, per provare a vincere, ma FdI chiede di candidare Da Ros, e il Carroccio non ama il referente meloniano Pitton, già tosiano ed espulso. A Casale, mezza Lega vuol far correre il vicesindaco uscente Lorenzo Biotti, per spaccare dall’interno la coalizione uscente.

E così come a Borso si punta sulla vice uscente, Fiorella Ravagnolo, per rovesciare il tavolo e l’amministrazione di Flavio Domenico Dall’Agnol. A Trevignano, c’è chi nel Carroccio chiede di raggiungere l’intesa con la coalizione uscente, per non restare fuori, com’è stato già a fatto a Povegliano, ma FdI punta a un patto di ferro con la Lega. Idee differenti anche a Silea: parte delle Lega strizza persino a l’occhio a Cendron, FdI chiede la compattezza del centrodestra. Il centrosinistra punta a difendere i suoi municipi dopo che gli ultimi anni hanno visto sconfitte pesanti e sonore anche in grandi centri (capoluogo e hinterland soprattutto), ma anche scenari nuovi e inediti come il ko leghista lo scorso autunno a Conegliano, dove il forzista Fabio Chies ha battuto l’asse Lega-Fdi-Zambon grazie anche al sostegno ex post del Pd, al ballottaggio, all’uscente candidato.

A Trevignano c’è la volontà di conferma la colazione uscente e il sostegno alla candidatura di Franco Bonesso ex Pdl, ex forzista ed ex giovane Dc; a Silea correrà l’uscente Rossella Cendron, a Cappella Maggiore potrebbe venir ricandidata Mariarosa Barazza. E anche a Susegana si vuol confermare l’aggregazione politica che ha portato al successo di Vincenza Scarpa, non più ricandidabile. Più complesse invece le operazioni a Casale e a Breda, dove si confida nelle divisioni delle coalizioni uscenti per potersi giocare le proprie chances.

Fuori da ogni schema, restano infine i comuni di Santa Lucia e Resana. Contro il “fenomeno” Szumski c’è anche la possibilità di una grande ammucchiata.—

I commenti dei lettori