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Il Ministero dimentica la biosfera del Grappa Baratto sollecita i fondi

E.F.
1 minuto di lettura

PEDEROBBA

Dimenticate le biosfere Unesco dal fondo istituito dal Ministero del Turismo per i Comuni ricompresi nei siti Unesco patrimonio dell'umanità. E così il deputato pederobbese Raffaele Baratto si è rivolto al ministro perché misura analoga venga adottata anche per i Comuni delle biosfere Unesco, oltre una ventina in tutto, tra cui quella del Grappa. Sono 75 milioni di euro i fondi stanziati per il turismo nei siti Unesco, zero finora per le biosfere, così a tali fondi possono accedere i Comuni da Valdobbiadene a Conegliano ma oltre la linea del Piave niente.

E così Raffaele Baratto ha chiesto al ministro di porvi rimedio. «Nella Pedemontana - sottolinea Raffaele Baratto - si concentrano alcuni Comuni scrigno di eccellenze turistiche ed enogastronomiche, che vanno dai marroni del Monfenera alle mele di Monfumo, all'olio delle colline di Cavaso passando per Possagno, vero centro artistico della zona, e Borso con il volo libero. L'occasione data dal Pnrr deve produrre un nuovo assetto dell'offerta turistica con gli occhi verso Venezia e il turismo che lì gravita, oltre alla sinergia fondamentale con le colline dell'Unesco, un'area che nel suo complesso, andando da Cima Grappa a Conegliano, rappresenta un unicum nel mondo».

Anche perché in questi ultimi anni le aree che gravitano nella Pedemontana a ovest del Piave non sono rimaste con le mani in mano. «Negli anni - aggiunge Raffaele Baratto - nella zona del Grappa si è sviluppata una intensa attività ricettiva legata al turismo sportivo ed artistico, anch'essa duramente colpita dalle conseguenze della pandemia e che merita quindi pari considerazione. L'euforia generata dalla proclamazione della biosfera del Massiccio del Grappa deve trovare il sostegno delle istituzioni per favorire ulteriori investimenti in un'area la cui vocazione storica, artistica, turistica e culturale può rappresentare un vettore di sviluppo post pandemico cruciale». —



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