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La cicogna ama Altivole, più 46 per cento di nuovi nati: «Molte giovani coppie si spostano qui»

Con 73 fiocchi rosa e azzurri nel 2021 il paese festeggia. La sindaca: «Soddisfazione, ma servono aiuti strutturali»

Davide Nordio
2 minuti di lettura

ALTIVOLE. Settantatré nuovi nati ad Altivole nel 2021, ventitré in più rispetto all’anno precedente: una dato decisamente in controtendenza che dimostra che qui “l’inverno demografico” non si fa sentire in paese. Se infatti nella vicina Castelfranco suona il campanello d’allarme perché per la prima volta i neonati iscritti all’anagrafe sono sotto la soglia “psicologica” dei 200 all’anno (195 per l’esattezza), Altivole festeggia una crescita di quasi il 50 per cento.

«Avevamo registrato un calo nel 2020 quando i nuovi nati sono stati solo cinquanta», spiega la sindaca Chiara Busnardo, «ma il dato del 2021 supera anche quello del 2019 (63 nuovi nati), 2018 (69), 2017 (62), 2016 (66) e 2015 (66)». Legittimo dunque chiedersi come mai ad Altivole ci siano stati così tanti fiocchi azzurri e rosa: «Mi piacerebbe dire che è frutto delle nostre politiche a favore delle famiglie e dei bambini, ma ragionevolmente non è così. Quello che è vero è che abbiamo avuto un aumento di nuovi residenti, tante giovani famiglie che hanno lasciato Castelfranco e Montebelluna e si sono trasferite qui.

Per alcuni una scelta legata alla pandemia: il lockdown ha rivelato i limiti di un appartamento troppo piccolo e quindi hanno preferito una casa più grande e con giardino. Evidentemente qui l’hanno trovata adatta alle loro esigenze e alle loro tasche». C’è da dire che anche gli amministratori hanno saputo dare il buon esempio: «Già», sorride la sindaca, «tra i neonati altivolesi del 2021 c’è anche la figlia dell’assessore ai Lavori pubblici Andrea Folador. E in municipio il fiocco, rosa o azzurro, direi che è apparso abbastanza frequentemente».

La crescita demografica è un motivo in più per festeggiare il prossimo 19 marzo la Festa dei Nuovi Nati che quest’anno si unirà con la Giornata Nazionale della Gentilezza come proposto dalla consigliera con delega alle Politiche Giovanili Maddalena Andrici: «Nell’occasione», spiega la consigliera, «racconteremo le attività organizzate dal Comune a supporto delle famiglie, come i corsi Mamma e Papà e le letture animate. Doneremo ai nuovi nati una piantina di ulivo, simbolo di pace, ma anche di benessere e di ecologia, l’olio d’oliva è alimento cardine della dieta mediterranea, globalmente riconosciuta come regime alimentare sano che aumenta la longevità. La buona pratica di gentilezza che intendiamo raccontare è il dono del “Kit Nascita”, ovvero un libretto informativo con tutti i servizi comunali dedicati alle famiglie, i bonus e le agevolazioni dei vari enti, un libretto Nati per Leggere e un cuoricino realizzato a mano dalle volontarie “uncinettine” del nostro Spazio Donna».

Un segno, certo, ma come le altre azioni messe in pratica dal Comune (ad esempio un importante contributo per gli asili) non possono essere la soluzione per incrementare le nascite: «Sì, servono interventi strutturali», conclude la sindaca, «ma quello che è fondamentale è un radicale cambiamento di mentalità. Mi spiego: ancor oggi la maternità purtroppo viene considerata un ostacolo nel mondo del lavoro. Ne devono fare i conti le tante donne che si vedono rifiutare una assunzione stabile se manifestano il desiderio di fare figli o che hanno difficoltà nel conciliare famiglia e lavoro nel primo anno di vita del bambino, dove la presenza della mamma è fondamentale. È qui che si deve investire, togliendo questi ostacoli, non costringendo le donne a dover scegliere tra famiglia e lavoro. Ripeto, soprattutto nel primo anno, perché poi ci sono o possono essere creati servizi come asili nido e scuole materne. Serve uno scatto di impegno da parte di tutti, perché i bambini sono una risorsa per le comunità». 

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