MOTTA DI LIVENZA
Stazione ridotta a un porto franco, in cui tutti possono esprimere la propria creatività, ma con beni che appartengono ad altri, in questo caso a Rfi: edifici e supporti sono lordati dagli spray. C'è un'ulteriore beffa. Il corpo principale della stazione ferroviaria è privo di telecamere, ma soprattutto è sede della Polizia locale. C'è uno spiraglio: a breve, nel 2022, potrebbero essere collocate delle telecamere. Dopo la cancellazione delle prime scritte, 5 anni fa circa, i vandali sono tornati a colpire, e non c'è più un edificio che sia stato risparmiato dall'onda creativa (ma delinquenziale) dei writers. La zona è molto frequentata, perchè poco distante c'è il supermercato Visotto. Eppure, nemmeno la presenza della Polizia locale fa da deterrente agli imbrattatori. Ripulire è faticoso e costoso. Mal comune mezzo gaudio. Alle stazioni di Gorgo al Monticano e a quella di Oderzo le situazioni sono analoghe. È come, notando i disegni, ci fosse un'unica mano dietro a queste scritte. —
Rosario Padovano
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