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Vaccino Covid, dal 16 dicembre tocca anche ai bambini: negli ospedali della provincia di Treviso cinque centri dedicati

Già arrivate 874 prenotazioni per la fascia 5-11, iniezioni a Treviso, Castelfranco, Conegliano e Oderzo

Fabio Poloni
2 minuti di lettura

TREVISO. Tocca ai bambini e l’Usl trevigiana predispone centri vaccinali a loro dedicati. Da giovedì 16 dicembre anche i piccoli in fascia d’età 5-11 anni potranno essere vaccinati contro il Covid, le prenotazioni sono già attive da ieri sul portale dell’azienda sanitaria trevigiana e nelle prime ore ne sono arrivate già 874.

Punti dedicati

Ci sono cinque punti vaccinali nuovi attivi che l’Usl dedica ai bambini: in ospedale a Castelfranco (piano zero, presso i punti prelievo), a Conegliano (ancora in ospedale, piastra ambulatoriale), a Oderzo (punto prelievi sempre dell’ospedale), a San Vendemiano (in viale Italia 143) e nel capoluogo, Treviso, nella sala convegni dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

Le prenotazioni sembrano partite a discreto ritmo, molte date sono già a posti esauriti e forse le comunicazioni ufficiali dell’Usl di oggi daranno un’ulteriore accelerata. Altre date invece sono ancora disponibili in quasi tutti i centri, a partire dalla prima utile, quella di giovedì 16: ovviamente molti genitori cercheranno di prenotare in un giorno in cui i bimbi non vanno a scuola.

Oggi incontro coi pediatri

La vaccinazione per questa fascia d’età comprende una platea potenziale di 32 mila bambini a Treviso e provincia. Oggi alle 12 è previsto un incontro tra l’Usl e i pediatri della Marca per mettere a punto i dettagli e coinvolgere anche i medici nella campagna.

«Non sapevamo avessero già aperto le prenotazioni – dice Giovanni Battaglini, segretario della sezione trevigiana della Federazione italiana medici pediatri – noi diamo ampia flessibilità».

Sull’ipotesi che le adesioni possano essere tiepide, almeno all’inizio, Battaglini concorda: «Non credo ci sarà un assalto».

Come funziona

Ai bimbi è riservato il vaccino mRna pediatrico Comirnaty (Pfizer) autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

La circolare del ministero della Salute prevede la somministrazione di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. L’immunizzazione della fascia 5-11 non è finalizzata a ottenere il Green pass.

Lo scetticismo

In una scala che va dal rifiuto netto all’attendismo e passa attraverso dubbi e timori, molti genitori sembrano non avere alcuna fretta di vaccinare i propri figli.

Secondo un sondaggio recente, in Italia poco meno di un genitore su due si dichiara favorevole, mentre tre su dieci sono contrari.

Rimane un’ampia fetta di indecisi superiore al venti per cento. Ma i dati dei contagi, che in questo periodo corrono soprattutto nelle scuole, stanno spingendo Usl e pediatri a insistere sulla moral suasion.

A chi teme effetti a breve termine, i pediatri sottolineano che si tratta di effetti rari e di lieve entità come dolore locale o un po’ di mal di testa. Anche sul timore di miocardite: si tratta di eventi rari, a evoluzione benigna e molto meno frequenti e importanti di ciò che può accadere con il Covid. A chi teme effetti a lungo termine, invece, viene spiegato che «è una bufala che i vaccini a mRna possano modificare il Dna». 

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