Asolano, vaccinato solo un giovane su due. Il sindaco: «È ora di chiudere le scuole»
La fascia Pedemontana è quella con la copertura più bassa tra gli studenti. Migliorini: «Troppi focolai nelle classi»
andrea de polo
ASOLO. Non è una coincidenza: l’Asolano è la zona più colpita dalla quarta ondata di Covid ed è anche la meno coperta dalle vaccinazioni, soprattutto in età scolastica (12-19 anni), con appena uno studente su due protetto dalla profilassi. Non è un caso nemmeno che l’esorbitante numero di casi che sta colpendo la Marca - 904 venerdì, 847 sabato - sia riconducibile soprattutto a focolai scolastici, con il virus che ormai è entrato in 588 classi.
«Noi stessi, ad Asolo, abbiamo una decina di classi in quarantena» afferma il sindaco Mauro Migliorini, «a questo punto faccio un appello perché chi deve decidere, cioè Regione e ministero, chiuda le scuole dell’Asolano adesso, due settimane prima di Natale, per fermare l’aumento dei contagi e dare modo anche alle famiglie di organizzarsi».
L’Asolano, cioè i Comuni che corrispondono all’ex Ulss 8, ha un’incidenza settimanale di oltre 600 casi per centomila abitanti, più del doppio della media regionale. Al contrario, il tasso di copertura vaccinale nella fascia 12-19 anni, cioè quella degli studenti, è sensibilmente più basso rispetto alla media provinciale. Se L’Ulss 2 si attesta al 67,5% di cicli completi tra i ragazzi, l’intera fascia pedemontana dell’Asolano oscilla tra il 50 e il 60%.
«I casi sono sempre in aumento, so che abbiamo una quota di vaccinati più bassa che altrove, ma qualcosa sta cambiando» spiega il sindaco di Asolo Mauro Migliorini, «quello che sta funzionando di più è il passaparola tra ragazzi, si stanno convincendo tra di loro. Abbiamo anche casi di famiglie con genitori No vax e ragazzi che vogliono prenotare la vaccinazione». È nelle scuole che il virus galoppa: «Noi abbiamo una decina di classi in Dad. Ci sono genitori che si chiedono se valga la pena tenere le scuole aperte: i figli vanno in classe due giorni e poi tornano a casa una settimana perché c’è un positivo. Me lo chiedo anch’io. Non sarebbe meglio, a questo punto, chiudere le scuole nella nostra area una o due settimane prima di Natale? Io sarei di questo avviso, ma la decisione spetta a Regione e ministero. Rinnovo quindi l’appello a valutare una chiusura anticipata delle scuole, considerando sia l’incremento dei focolai nelle classi sia le difficoltà delle famiglie». Sul punto anche l’azienda sanitaria si è detta d’accordo, ma la decisione spetta ad altri enti, e al momento ai sindaci non sono arrivate comunicazioni in merito.
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