In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Green pass: seimila controlli a Treviso, 28 studenti lasciati a terra

I carabinieri scoprono in un bar un giovane con la carta verde di un parente. A Paese un 66 enne “evade” dalla quarantena

Federico Cipolla Mattia Toffoletto
2 minuti di lettura

TREVISO. Quasi quattromila persone e 700 negozi controllati. Le forze dell’ordine danno una stretta sui Green pass. Ieri il prefetto Maria Rosaria Laganà ha incontrato in un vertice le forze dell’ordine, associazioni di categoria, parti sociali e Spisal per parlare di sicurezza sul posto di lavoro e di controlli sul rispetto delle norme anti contagio.

Già nel primo giorno con il super Green pass carabinieri, polizia e vigili hanno controllato circa 4 mila persone, sanzionandone nove. Dei 670 ristoranti e bar controllati solo quattro invece sono stati multati.

Mercoledì sera invece i carabinieri impegnati nell’attivià specifica predisposta dal Comando provinciale, hanno scoperto un giovane che ha utilizzato il Green pass di un parente per accedere ad un bar, e un 66enne di Paese “evaso” dalla quarantena.

Mercoledì sera i militari hanno identificato i clienti di un bar di Villorba, tra cui anche un 25enne già noto alle forze dell’ordine, sprovvisto di Green pass. Peccato che all’ingresso avesse esibito alla barista una certificazione sul proprio cellulare. Quando i carabinieri gli hanno chiesto di mostrare nuovamente il documento, hanno scoperto che si trattava della certificazione di un parente. Per il 25enne, oltre alla sanzione amministrativa di 400 euro, scatterà pure la denuncia per sostituzione di persona. Sempre nell’ambito degli stessi controlli, a Paese, i militari dell’Arma hanno pizzicato un 66enne che si trovava lontano da casa nonostante fosse sottoposto a quarantena. Anche per lui è scattata la denuncia.

Sono proseguiti i controlli Green pass anche da parte di Mobilità di Marca per i bus frequentati dagli studenti: duemila verifiche solo ieri e 28 passeggeri lasciati a terra perché privi di certificato verde. C’era preoccupazione per il rientro in aula degli studenti di Da Vinci, Mazzotti e Duca degli Abruzzi, assenti per il ponte dell’Immacolata lunedì e martedì, primi giorni d’applicazione delle nuove regole. Ma il temuto maxi-ingolfamento, all’effettuazione dei controlli, non c’è stato. «Abbiamo fatto controlli a campione e non sistematici come lunedì, quando si erano generati assembramenti e incolonnamenti di autobus», spiega Giacomo Colladon, presidente Mobilità di Marca.

I controlli sono stati effettuati, di primo mattino, nelle sei residenze Mom: a Treviso in piazzale Duca d’Aosta, a Conegliano in piazzale Zoppas, alle autostazioni di Vittorio Veneto, Montebelluna, Oderzo e Castelfranco (poi, all’uscita da scuola, ai “punti raccolta” delle navette). E le verifiche, effettuate a terra in ottica preventiva, hanno permesso di “pizzicare” 28 utenti (18 la mattina) senza passaporto verde. «In qualche caso è stato mostrato il QrCode, ma l’applicazione ministeriale non ha dato l’ok. Non so se sia un problema tecnico legato allo smartphone dei passeggeri, sta di fatto che non li abbiamo fatti salire», aggiunge Colladon. Che sta cercando di conciliare le verifiche sul Green pass con la perdurante mancanza di una larga fetta di autisti.

In tal senso, oggi il quadro peggiorerà: si conteranno infatti 80 defezioni (ieri erano 75), con 40 malattie, nove in più di ieri. La conseguenza è che qualche verificatore, invece di scansionare i Green pass, si ritrova alla postazione di guida. Così Mom ha lanciato una campagna per ringraziare i conducenti che si sono sottoposti a profilassi: «Vaccinato per me e per chi sale a bordo». Lo slogan comparirà su maxi-manifesti in zona stazione, alle fermate e in materiale divulgativi. Disagi ieri mattina, attorno alle 7.30, per la corriera numero 201, rallentata dalle code al Covid point di Altivole.

SICUREZZA SUL LAVORO

In Prefettura ieri si è parlato di Covid e di sicurezza sul lavoro. Il prefetto Maria Rosaria Laganà ha aperto ad una formazione approfondita nei posti di lavori, su richiesta in particolare di Cgil e Confindustria. «Siamo preoccupati perché i controlli nelle aziende dovrebbero essere incentivati, invece alcuni operatori dello Spisal sono ancora impiegati nell’emergenza Covid», ha detto Mauro Visentin, segretario della Cgil. «Abbiamo chiesto infine controlli sulle categoria più a rischio, come la manifattura in generale, l’edilizia e l’agricoltura».

2

Articoli rimanenti

Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

1€ al mese per 3 mesi

Attiva Ora

Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

I commenti dei lettori