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Treviso, il pub è solidale: «Offro pranzo e cena alle famiglie in difficoltà»

Per tutto dicembre l’Albatros apre le porte ai nuclei con bambini. Il titolare: «Voglio offrire un sorriso garantendo l’anonimato»

Elena Grassi
2 minuti di lettura
Gabriel Neculita, titolare del Pub Albatros 

TREVISO«Mi è venuta l’idea osservando mia figlia di cinque anni mentre parla con i suoi amichetti. I bambini sono diretti, non hanno filtri, e raccontano la loro vita, cosa fanno, dove vanno, come si divertono. In questo periodo sento spesso che molti genitori hanno perso il lavoro a causa della pandemia, o sono in ristrettezze economiche. Ecco, io non vorrei che tutti i bambini raccontassero di essere usciti a cena nelle festività e i loro figli dovessero invece dire di essere rimasti a casa: la cena gliela offro io».

Così Gabriel Neculita, titolare del Pub Albatros di Treviso, racconta la genesi della sua iniziativa benefica “Mano per mano”, che prevede ogni settimana, durante tutto dicembre, un pranzo e una cena gratuiti per famiglie, con bambini, che non potrebbero permetterseli.

«Chiediamo l’aiuto di tutti, dei nostri clienti abituali ma anche di associazioni o privati che possano segnalarci chi invitare ai nostri tavoli» spiega Neculita «Mi baserò sulla fiducia e prenderò la prenotazione a nome di chi mi segnala, non chiedo certo l’Isee o altre attestazioni, e tutto avverrà in perfetto anonimato, nel rispetto delle persone che vorranno usufruire di questa offerta, pensata per genitori con i propri figli, due, tre, quattro che siano».

Il Pub Albatros si trova in via Comunale delle Corti 59 e chi avesse famiglie da segnalare può contattare il cellulare 389.4635067. Non ci sarà alcuna limitazione o differenza per questa offerta rispetto agli altri clienti, ovvero a pranzo si usufruirà del menù fisso come di consuetudine, mentre a cena si ordina alla carta qualsiasi portata in menù. “Mano per mano” è un’iniziativa di grande significato nel tempo che stiamo vivendo, non solo per il suo messaggio di solidarietà ma anche perché attuata da un ristoratore, tra le categorie professionali più colpite dalla pandemia (e che dovrà affrontare ancora la potenziale limitazione della clientela con l’introduzione del super Green pass e la possibile “zona gialla”).

Ma per Neculita, che ha rilevato il locale alla vigilia del primo lockdown, il bilancio è sempre positivo: «Il valore che può avere per una famiglia bisognosa la possibilità di portare i bambini a fare una serata diversa è molto superiore ai costi che dovrò sostenere. Inoltre, se ci sarà bisogno, per il mese di dicembre diminuirò le spese che faccio per la promozione pubblicitaria del pub o sospenderò l’abbonamento a youtube premium, ci sono varie uscite che si possono limare per tenere i conti in pareggio pur aiutando chi è in difficoltà. Ho appena pubblicato l’annuncio e già il Comune di Roncade mi ha segnalato qualche famiglia e un istituto per minori abbandonati mi manderà tre bambini con la loro educatrice».

Gabriel Neculita, 31 anni il 31 dicembre, sposato e padre di due bambini, è particolarmente sensibile alle cause sociali, tanto che durante il primo lockdown aveva regalato tutte le scorte alimentari in scadenza e, accorgendosi di quanto bisogno ci fosse, aveva prolungato le donazioni fino a Pasqua, comprando derrate e coinvolgendo i fornitori nella campagna di solidarietà, che ha incluso anche vestiario. «Quello che faccio è una piccola goccia, ma ho sempre creduto che aiutare una persona non può cambiare il mondo intero, ma può cambiare il mondo di quella persona».

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