Treviso. Malattie sospette alla Mom, la rivolta degli autisti dei bus: «Troppi furbetti tra i nostri colleghi»
Molti degli assenti sono dipendenti senza Green pass. Le Rsu: «L’Ulss controlli i certificati, vanno tutelati i passeggeri»
andrea de polo mattia toffoletto
TREVISO. La raffica di malattie “sospette” tra i dipendenti di Mom - circa 40 persone fuori causa negli ultimi giorni, alcune delle quali hanno comunicato la malattia addirittura con giorni di anticipo facendo insospettire l’azienda - spacca il fronte dei lavoratori. Il sindacato, con il coordinatore delle Rsu della Mom Stefano Bergamin, chiede controlli rigorosi da parte dell’azienda sanitaria: «Chi resta a casa mette in difficoltà anche i colleghi, costretti agli straordinari per garantire il servizio». E intanto emerge che molti dei quaranta in malattia sono dipendenti non vaccinati e sprovvisti di Green pass “temporaneo” da tampone.
Senza vaccino né tampone
«Siamo preoccupati perché queste assenze pesano su tutta la forza lavoro» afferma Stefano Bergamin della Cisl trasporti Belluno Treviso, coordinatore Rsu e delegato Rls in Mom. «È obbligo dell’azienda verificare che tra tutti questi assenti non ci sia qualche “furbetto” che preferisce stare a casa piuttosto che fare ciò che dovrebbe fare, cioè il vaccino o il tampone. «Si sa che ci sono dei medici compiacenti, ma noi trasportiamo persone e la loro sicurezza è la prima cosa: l’Ulss controlli i certificati di malattia che vengono inviati, se ci sono dei “furbetti” vanno identificati subito».
A insospettire i colleghi è che una percentuale significativa di quei quaranta in malattia sia riferita a persone che non hanno il Green pass: «Sarà un caso, ma il timore che qualcuno lo faccia apposta è legittimo» conclude Bergamin, «è una cosa che perdura ormai da ottobre, se a chi si mette a casa perché contrario al Green pass aggiungiamo anche chi sta male davvero, o chi chiede permessi legittimamente, non ne usciamo più».
La rabbia di Colladon
E poi ci sono alcune comunicazioni che fanno letteralmente imbestialire l’azienda e, in particolare, il suo presidente Giacomo Colladon. «Non avrò il Green pass dal 7 al 12 dicembre e dal 18 al 23». Tutto vero, non è uno scherzo. L’ha comunicato un autista Mom all’azienda guidata da Colladon, annunciando le sue “assenze ingiustificate” alla stregua di una “richiesta ferie”. Pare il mondo alla rovescia, ma quello citato non è l’unico messaggio balzano ricevuto da Mobilità di Marca nell’ultimo periodo: «C’è chi ci comunica di non poter disporre del pass nei weekend», rivela ancora il numero uno della società di trasporti. L’azienda trevigiana deve fronteggiare il solito rosario di assenze fra i conducenti: ieri fuori causa erano 76, poco meno degli 81 di lunedì. Nel dettaglio: 32 in malattia (8 in meno di lunedì), più 31 senza Green pass e 13 in permesso. Con il risultato di far saltare 10 corse.
Mobilità di Marca, rivolgendosi all’Ulss, non ha fatto giri di parole: «Tutte queste malattie sono sospette, chiedo di verificare con i medici di base». E all’Ordine dei medici che chiede “prove” a Mom, ora Colladon replica così: «Non posso misurare la febbre a casa dei dipendenti. Faccio un altro mestiere, non è compito mio verificare le malattie».
Nel mentre, Colladon si è confrontato con il prefetto Laganà in merito all’obbligo di Green pass per salire a bordo, previsto dal 6 dicembre. Con annesso “cambio di abitudini” per quel 40% di studenti trevigiani over 12 non vaccinati, che dovranno sottoporsi a tampone per viaggiare con bus e corriere. Dalla Prefettura annunciano massima collaborazione fra forze dell’ordine per la gestione dei controlli, che s’effettueranno a campione. «Io posso farli solo con i verificatori, bene se le forze dell’ordine ci daranno una mano», ribadisce il presidente Mom, «saranno a bordo, impossibili alle fermate: salterebbero gli orari. Il guaio è che ho solo 14 controllori, visto che tre guidano i mezzi».
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