VOLPAGO del montello
La Tradotta ieri è diventata ufficialmente parte del Cammino di Sant’Antonio con il passaggio di una ventina di pellegrini, tra cui padre Giovanni che portava nello zaino una reliquia del santo francescano. Il percorso è iniziato a Sacile lunedì 8 novembre nell’ambito del progetto “Antonio 20-22” che vuole ricordare gli ottocento anni dalla svolta francescana del famoso Santo. L’idea originale era di far percorrere a vari gruppi di pellegrini tutti i luoghi in cui aveva camminato il Santo: dalla Sicilia a Padova. Le restrizioni dovute alla pandemia hanno però portato ad eseguire solo una parte ridotta, cioè un primo percorso da Gemona del Friuli a Sacile e dopo alcune settimane le tappe da Sacile alla Basilica del Santo a Padova.
Su proposta di Mario Frassetto dell’Unpli Veneto Alberto Tottonelli dell’associazione “Cammino di Sant’Antonio” ( che era tra i pellegrini di ieri) ha fatto entrare il tracciato dell’ex ferrovia della Tradotta come variante ufficiale del percorso al posto del cammino più collinare difficoltoso per ciclisti e diversamente abili.
I pellegrini ieri sono partiti da Conegliano e hanno raggiunto la ciclopedonale a Nervesa dove sono stati rifocillati dai volontari della Pro loco per poi finire la tappa a Volpago. Oggi i pellegrini marceranno fino alla chiesa di Sant’Anna ad Asolo ( in cui alle 18.30 si terranno i vespri) dove saranno accolti dal Comune e dal Festival del Viaggiatore e dalla commissione intercomunale per il Sentiero degli Ezzelini . La marcia riperderà domani, con una sosta a Castello di Godego, verso Camposampiero. L'arrivo alla basilica del Santo sarà sabato. —
gino Zangrando
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