VITTORIO VENETO. Rapina aggravata, due albanesi finiscono in manette. L’addetto alla segnaletica della provincia stava sostituendo un cartello stradale, aveva parcheggiato sul ciglio della provinciale 635, a Tovena di Cison, quando ha visto, con la coda dell’occhio, una persona che gli apriva la macchina e gli rubava il marsupio, con soldi e documenti. A quel punto non ha perso tempo, gli è corso dietro per farselo ridare. Ma l’uomo è montato in fretta su un’Alfa Romeo 147 blu, il complice è partito e ha tentato di investire il dipendente, colpendolo alle gambe fortunatamente senza fargli molto male.
Il dipendente non ha desistito, si è aggrappato al cofano della macchina, deciso a non far partire i due rapinatori. I malviventi, visto che il colpo era ormai fallito, anche per il sopraggiungere di altri automobilisti che stavano assistendo alla scena, hanno inserito la retromarcia e fatto volare a terra l’operaio, poi hanno lanciato il bottino e sono fuggiti.
L’episodio è avvenuto il 27 luglio. Da qui, grazie alla denuncia del dipendente della provincia è scattata l’indagine che ha portato all’arresto dei due pregiudicati di nazionalità albanese: il 31enne Leba Selim di Orsago, e di Koci Nikolin, 40 anni, ospite da parenti a Fiume Veneto. Per entrambi si sono aperte le porte del carcere di Treviso su ordinanza del gip del tribunale della Marca: a rintracciarli i militari trevigiani con i loro colleghi della compagnia di Sacile.Le indagini, coordinate dal comandante Giuseppe Agresti, hanno portato i militari ad attribuire ai due malviventi anche altri furti: in particolare un colpo avvenuto il 9 luglio a Caneva, quando i proprietari di un'abitazione sorpresero in camera da letto i ladri e li costrinsero alla fuga, e l'11 agosto quando vennero prese di mira un'abitazione e una ditta di Gaiarine.
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