Assalto al Prosecco si muove il Governo «Incontriamo i croati»
Il ministro Patuanelli avverte: «Non faremo passi indietro Bisogna evitare una vicenda come quella del Tocai»
FRANCESCO DAL MAS
CONEGLIANO
Il Governo in campo per la tutela del Prosecco. «Incontreremo la delegazione croata al prossimo Consiglio europeo – conferma il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, in merito alla richiesta avanzata alla Commissione europea dalla Croazia di utilizzare la denominazione Prošek -, dobbiamo tutelare il Prosecco che è un valore delle zone del nord est molto importante, mi sembra che ci siano tutti gli strumenti per tutelare il Prosecco in quanto tale».
ATTACCO DI TONI DA RE
Patuanelli non ha dubbi: «Non dobbiamo ripetere gli errori che abbiamo fatto con altre denominazioni come il Tocai», assicura. Gli europarlamentari della Lega, intanto, si sono mobilitati a Bruxelles. «Prosecco non è solo vino ma è anche patrimonio Unesco. Per questo, insieme ai colleghi leghisti, è stata inviata una lettera al Commissario Ue all'Agricoltura Wojciechowski per esprimere la nostra grande preoccupazione per la richiesta, da parte della Croazia, di iscrivere il vino Prošek nell'elenco delle indicazioni geografiche tutelate dall'Ue» fa sapere il vittoriese Gianantonio Da Re.
«Da Bruxelles ci aspettiamo una valutazione rigorosa di una richiesta in evidente conflitto con la Dop italiana Prosecco e coi meccanismi di tutela dei prodotti Dop e Igp che dovrebbero contrastare ogni forma di abuso, imitazione o semplice evocazione. La Denominazione del Prosecco, al contrario del prodotto croato – ricorda ancora Da Re - lega inscindibilmente il suo nome a quello di un territorio ben definito e di grande valore: le colline trevigiane del Prosecco sono iscritte nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità come paesaggio culturale, c'è un intero sistema di paesaggio, siti di interesse comunitario, bellezze naturali, di un territorio modellato sulle esigenze dei produttori vitivinicoli. Confidiamo che l’Ue usi buon senso per tutelare e valorizzare una vera eccellenza veneta riconosciuta a livello internazionale».
ZAMBON OTTIMISTA
Floriano Zambon, presidente dell'associazione 'Città del vino' si dice sicuro che «questa battaglia non finirà come quella del Tocai», perché la difesa della denominazione è davvero problema che interessa tutti i Paesi. —
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