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Incidenza in calo nella Marca ma nei reparti è ancora allarme

a.d.p.
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treviso

Indice Rt in calo in tutta la provincia di Treviso, grazie alla discesa dei nuovi contagi che si è confermata negli ultimi giorni. Nella giornata di ieri si sono registrate 103 nuove diagnosi di coronavirus in provincia di Treviso e un decesso. Nell’ultima settimana l’epidemia subisce quindi un’ulteriore frenata. Le persone ricoverate negli ospedali dell’Ulss 2 a causa del Covid sono complessivamente 160, di cui 26 in terapia intensiva. Una trentina, tuttavia, quelle nelle terapie semintensive, dato che il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi invita a leggere con prudenza: «Rimaniamo in fascia di rischio F3 secondo i parametri della Regione, non è assolutamente il caso di abbassare la guardia, le terapie semintensive e intensive rimangono sotto pressione». Nonostante l’incremento dei casi tra gli studenti, causato secondo gli addetti ai lavori non tanto dall’ambiente scolastico quanto dalle frequentazioni nel tempo libero, l’andamento del contagio è in fase di rallentamento in tutta la provincia di Treviso. L’incidenza settimanale (cioè il numero di casi per 100 mila abitanti) è pari a 80 nel distretto di Pieve di Soligo, 105 nell’Asolano, 112 a Treviso Nord, 114 a Treviso Sud. La soglia massima, considerata uno dei parametri da valutare per l’istituzione della zona rossa, è di 250. In provincia di Treviso ci sono quattro comuni che la superano: San Zenone, Loria, Mansuè, Cessalto. Va ricordato, tuttavia, che nel caso dei piccoli comuni (come questi) sono sufficienti pochi casi, per esempio un singolo focolaio familiare, per far impennare l’incidenza settimanale, e per questo motivo le decisioni sulle zone rosse vengono prese in base ai numeri di un intero distretto. —



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