Covid nella Marca, le classi focolaio sono 164: «A scuola il virus dilaga»
Contagi multipli in tutta la provincia, a Valdobbiadene 18 positivi in due gruppi. De Rui: «Gli istituti fanno impennare l’indice Rt, c’è troppo rilassamento»
valentina calzavara
TREVISO. Diciotto alunni contagiati in due classi a Valdobbiadene. Cinque positività in una classe a Castello di Godego, contagi multipli anche all’interno di altri istituti nell’Asolano e nel Vittoriese, mentre il distretto di Treviso conta il maggior numero di provvedimenti di sanità pubblica per arginare la corsa del virus tra i banchi di scuola.
«L’indice di contagio Rt si è alzato da 0,6 a 0,8 per colpa delle scuole che continuano ad essere il nostro cruccio» commenta il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi analizzando i dati che riguardano gli studenti infettati in provincia di Treviso.
L’ultimo aggiornamento dell’autorità sanitaria contava ieri, 26 aprile, 164 provvedimenti emessi di cui 62 quarantene (più di un positivo per classe) e 102 automonitoraggi (un positivo per classe). Nel distretto di Treviso 33 classi in quarantena e 37 in automonitoraggio, nel distretto di Pieve 16 in quarantena e 24 in automonitoraggio, nel distretto di Asolo 13 in quarantena e 41 in automonitoraggio. Circa una misura su cinque riguarda le scuole superiori. Proprio nel momento in cui le prime e le quinte tornano in presenza al 100%.
Lo scenario
«In questa fase, rispetto ai mesi di gennaio e febbraio, constatiamo in ambito scolastico classi con più positività al loro interno, che prima non vedevamo in maniera così marcata» conferma il dottor Stefano De Rui, direttore del dipartimento di Prevenzione, «questo indica un rilassamento di tutti, del sistema e delle persone in generale che non si attengono più al distanziamento e alle misure che impediscono la piena convivialità».
Per questo continua lo screening serrato nelle classi per evitare l’accendersi di focolai che dai singoli gruppi studenteschi coinvolgano interi plessi e a seguire l’ambiente familiare di alunni e docenti. Lo scenario ipotizzato dal dg Benazzi soppesa i rischi: «Ci auguriamo che, con le superiori che vanno quasi al 100% in presenza, non ci sia qualche recrudescenza di focolai. L’apertura dei ristoranti, invece, grazie ai plateatici all’aperto non produrrà alcun rischio».
Le previsioni
L’idea dei vertici dell’Ulss 2 alla luce dell’Rt in rialzo è che questo, trattandosi di positività perlopiù tra i giovani, non farà aumentare i ricoveri per Covid. «Le positività scolastiche sono numerosissime, ma riusciamo a tracciarle e isolarle subito» ricorda Benazzi.
La fascia di popolazione dall’infanzia all’adolescenza è nella maggior parte dei casi asintomatica. Una maggiore attenzione va tenuta in ambito familiare, dove i giovani potrebbero trasmettere il Covid a genitori e nonni.
«La nostra missione è intercettare e bloccare subito le positività a scuola» conclude Benazzi, «dobbiamo assolutamente evitare il contatto con i nonni, che stiamo vaccinando tutti, per creare una protezione che eviti loro l’ingresso in ospedale». Restano quattro i Comuni della Marca che superano i 250 casi ogni 100.000 abitanti: Loria, Vidor, Moriago della Battaglia e Salgareda, anche se va ricordato che nei Comuni più piccoli bastano pochi casi per oltrepassare la soglia di limite. —
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