Raffaella Andreola dei probiviri M5s: «Il video di Grillo è imbarazzante»
La consigliera comunale di Villorba ha un ruolo nazionale: «Chiedo venga fatta chiarezza dai vertici del movimento»
Federico Cipolla
TREVISO. «Mi sono sentita in imbarazzo quando ho visto il video: chiedo che sia fatta chiarezza da parte dei vertici».
La trevigiana Raffaella Andreola, componente del collegio nazionale dei probiviri del Movimento 5 Stelle e consigliere comunale a Villorba, si scaglia contro Beppe Grillo per il video in cui ha difeso a spada tratta il figlio Ciro, indagato insieme ad altre tre persone dalla procura di Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una coetanea conosciuta in vacanza.
Grillo, nel suo concitato videomessaggio, se l’è presa con la ragazza che ha denunciato 8 giorni dopo il presunto stupro, e ha parlato di un video che mostrerebbe chiaramente come non ci sia stata alcuna violenza sessuale.
«Premesso che la ritengo una questione personale di Beppe Grillo e come tale doveva essere gestita evitando “politicizzazioni” del caso», ha affermato Raffella Andreola in un’intervista all’agenza Adnkronos, «come membro del Collegio dei probiviri posso dire che mi sono sentita in imbarazzo per quanto ho visto in quel video». Però il collegio non può prendere provvedimenti nei confronti del garante del Movimento 5 Stelle".
"Non tanto perché la sua attività sia stata di fatto congelato dopo le espulsioni nei confronti di chi non ha votato la fiducia la governo Draghi, quanto perchè Grillo, seppur garante del M5s, non è iscritto alla piattaforma Rousseau. Resta però che nel principio Andreola la penserebbe diversamente. «Se sono chiamata a far rispettare regolamento e statuto dovrei in questo caso chiedermi se il rispetto dell'individuo e l'indipendenza degli organi giudicanti sono valori da rispettare per il Movimento. Dal mio punto di vista sì», prosegue Andreola.
«Come donna chiedo rispetto per ogni donna, per la sua libertà e per la sua dignità. Come cittadina chiedo che la giustizia faccia il suo corso in modo libero ed autonomo senza pressioni esterne». Andreola non vuole che il videomessaggio di Grillo cada nel dimenticatoio, «da componente del Collegio, chiedo che sia fatta chiarezza da parte dei vertici - anche se mi chiedo quali in questo momento - su queste dichiarazioni pubbliche rese dal garante, al fine di chiarire la posizione del Movimento che non doveva essere assolutamente coinvolto in questa vicenda».
Una posizione quella di Andreola che però non è detto sia condivisa anche dal resto del Collegio disciplinare, di cui fa parte anche il ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, assurta all’onore delle cronache per la sua foto con le scarpe rosse sopra la scrivania «non so cosa pensi del video di Grillo, non la sento da febbraio». Ma le parole della consigliere di Villorba sono sintomatiche delle difficoltà che attraversano in questa fase il Movimento 5 stelle, orfano di una guida chiara e di conseguenza di una linea. Il cambio di governo ha portato in una sacca il M5s, da cui fatica a uscire. E il video di Grillo non ha di certo aiutato a compattare le fila del movimento pentastellato. —
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