È morta l’ostessa Bruna i suoi piatti erano il culto dei camionisti
Rosario PadovanoMANSUÈ
Si chiude una pagina di storia della comunità mansuetina. È morta all'ospedale di Oderzo Bruna Carrer, vedova Bertacchini, oste in pensione di 85 anni. Fondò con il marito, Alcide Bertacchini, mancato pochi mesi fa, la popolare Osteria Bertacchini, la trattoria dei grandi mobilieri, sulla provinciale Oderzo -Pordenone, punto di riferimento di camionisti, lavoratori, viandanti in genere e divenuto luogo di culto anche per personaggi come l'ex sindaco di Treviso, lo “sceriffo” Giuseppe Gentilini. La donna soffriva da tempo di diabete e di altre patologie, che si sono aggravate nell'ultimo anno. I funerali verranno celebrati oggi, 3 aprile, con inizio alle ore 10.30, nella chiesa di San Mansueto. Dopo la cerimonia, la salma di Bruna proseguirà per il cimitero di Mansuè. Giovedì 8 aprile verrà celebrata alle 18.30 una messa in suffragio, sempre alla chiesa arcipretale di Mansuè.
Alcide Bertacchini, marito di Bruna, era emigrato in America, dove fece fortuna come carpentiere. Tornò a Mansuè nel 1957 e fondò nel 1961 l'Osteria con la moglie. A dirla tutta Alcide non sapeva cucinare, continuò a fare il camionista per tanti altri anni. Bruna Carrer allora in cucina portò la sua esperienza maturata a contatto con la sua mamma e con la nonna. A tavola, Bruna preparava per i clienti piatti a base di specialità liventine, dal baccalà al bisato del Livenza, dalla selvaggina di Pra' de Gai ad altre primizie succulente. «Con la dipartita della mamma - dice uno dei figli, Denis Bertacchini - si chiude una stagione epocale per la ristorazione locale e per la socialità di Mansuè. Ci restano i ricordi di una donna che nel suo settore ha fatto faville». Bruna Carrer lascia anche l'altro figlio Alfio, nipoti e pronipoti. —
Rosario Padovano
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