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Maxi polo Amazon apertura dei sindacati

Cgil, Cisl e Uil: «Contrattazione d’anticipo e lavoro di qualità» Billotto (Legambiente): «È un enorme errore strategico»

Matteo Marcon
2 minuti di lettura

RONCADE

Se pur con mille distinguo l’operazione Amazon incassa una tiepida apertura dai sindacati: alla vigilia dell’ultimo giorno disponibile per la presentazione dei primi pareri istituzionali sulla “variante Mosole”, le tre sigle Cgil-Cisl e Uil rilanciano la loro proposta di una “contrattazione d’anticipo” a tutela della qualità dei nuovi posti di lavoro previsti nella logistica. L’attenzione sulla vicenda è massima e non è un caso che proprio i segretari provinciali delle tre principali sigle confederali abbiano incontrato negli ultimi giorni sia Stefano Giuliato, sindaco di Casale sul Sile (dove è previsto un maxi polo da 500 mila metri quadrati) sia la collega Pieranna Zottarelli di Roncade (dove punta a insediarsi Amazon, tra la Treviso Mare e il casello di Meolo). «La questione del lavoro è al pari della salvaguardia ambientale ma pare che la destinazione d’uso di quell’area non impedisca l’edificazione del polo logistico» sottolineano Mauro Visentin della Cgil, Massimiliano Paglini della Cisl e Guglielmo Pisana della Uil, con riferimento a Roncade «Nel caso in cui il progetto si concretizzi, abbiamo chiesto ai sindaci che si proceda, anche attraverso il loro intervento, alla cosiddetta contrattazione di anticipo con le aziende, propedeutica a garantire lavoro di qualità, ma anche stabilità occupazionale nel tempo. Soprattutto in questo momento di crisi, va scongiurato il pericolo del lavoro “mordi e fuggi”, con contratti a breve termine spesso non rinnovati e un altissimo turn-over, come già visto in altre parti d’Italia dove opera Amazon. È fondamentale, infatti, che nel futuro polo logistico, definito dall’insediamento di Amazon a Roncade e dall’importante ampliamento dell’area industriale a Casale, oltre a realizzare essenziali opere di mitigazione dell’impatto ambientale, si applichi a tutti i futuri lavoratori il contratto nazionale di riferimento, facendo riferimento alla contrattazione collettiva e si prevedano e assicurino tutte le tutele previste. Non vogliamo che nel trevigiano si autorizzi lo sfruttamento del lavoro o l’applicazione di contratti non congrui».

Nella nota unitaria delle sigle si fa anche qualche numero (200 occupati con punte di 500 stagionali) e si ribadisce «la necessità di trovare strumenti normativi, di livello regionale, per fermare il continuo sfruttamento di suolo e varare una stagione di riqualificazione e rigenerazione». La posizione dei sindacati, per contrappunto, arriva nello stesso giorno in cui viene diffusa una lettera aperta al sindaco di Roncade, sottoscritta dal vicepresidente regionale di Legambiente, Maurizio Billotto, di ferma opposizione al progetto: «Riteniamo che approvare una grande area logistica, a servizio di un colosso dell’e-commerce, senza avere un collegamento con la rete ferroviaria sia un enorme errore strategico, di pianificazione e privo di obiettivi utili a migliorare la mobilità e la qualità dell’aria. Invitiamo il consiglio comunale di Roncade, tutte le forze politiche, a riflettere e ponderare le reali ricadute sul territorio di interventi così impattanti, valutando con attenzione l’opportunità o meno di concedere la trasformazione dell’area in oggetto». Si ripropone lungo l’A4 l’eterno dissidio tra ambiente e lavoro. —



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