Maxi polo per Ascom c’è il rischio “dumping”
matteo marconcasale sul sile
Ascom Treviso torna all’attacco contro il maxi polo della logistica previsto a Casale e prende di mira in particolare l’aspetto occupazionale del progetto. «Sulla base di quali accordi territoriali l’amministrazione comunale di Casale sul Sile è in grado di sostenere che il nuovo insediamento crerebbe dai 1.200 ai 1.500 posti di lavoro per i giovani del territorio, quando la stessa non conosce né il definitivo utilizzo dell'insediamento nè i soggetti che vi opereranno?».
Il presidente dell’associazione Federico Capraro entra chirurgicamente nelle contraddizioni fin qui mostrate a detta di molti dall’amministrazione guidata da Stefano Giuliato, che da una parte ha difeso a spada tratta il progetto promettendo importanti ricadute occupazionali, dall’altra fa l’indiano sulle voci di un pre-accordo con il colosso delle vendite online Amazon, avvalorate anche dalla precisa e mastodontica articolazione dei volumi nel progetto. Confcommercio a riguardo, sulla scia di quanto già segnalato su queste pagine, fa nuovamente notare che gli stessi proponenti «hanno quantificato il numero di nuovi addetti in termini assai inferiori, da 620 a 700 a seconda degli studi proposti».
Non mancano, dalle pagine della lunga osservazione presentata nei giorni scorsi, anche forti riserve sulla tipologia di intervento: «I centri commerciali e logistici che si sono visti sorgere ovunque hanno dilatato i tempi del lavoro, dando spazio a lavoro precario, creando un surplus di offerta senza salvaguardia dei contratti e senza alcun beneficio per le comunità», sostiene Capraro, «e anzi creando un dumping contrattuale con gli operatori del territorio».
Sul tema del maxi polo logistico, lungo il Passante, intervengono anche i Verdi di Treviso, con queste parole: «A Casale sul Sile si sta consumando l’ennesimo sacrificio di un’area vergine a fronte di un’operazione di cassa da milioni di euro in oneri di urbanizzazione e perequazione», dichiarano i co-portavoce Elisa Casonato e Daniele Tiozzi. «Il Piano urbanistico attuativo è stato adottato dalla giunta nel silenzio generale, senza il coinvolgimento e l’informazione della popolazione né tanto meno dei Comuni limitrofi, che dei flussi di traffico pesante, stimato anche in 1300 mezzi nelle ore di punta, risentirebbero fortemente». —
matteo marcon
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