ONE' DI FONTE. In due stanze della loro casa avevano altrettante serre artigianali, assemblate con sofisticati impianti di aerazione, illuminazione e riscaldamento, attraverso lampade a led fluorescenti, ventilatori e termoconvettori elettronici, per garantire la semina, la crescita e la maturazione delle piantine di cannabis. Un impianto all’avanguardia in grado di produrre molti chili di marijuana. I carabinieri, nel corso del blitz scattato in un’abitazione di Onè di Fonte, hanno sequestrato ben 15 chili di marijuana essicata, una parte nascosta in bidoni di plastica custoditi in un sottoscala, un’altra parte confezionata in un sacco in nylon opportunamente congelato nel freezer della taverna, pronta per essere immessa sul mercato dello spaccio locale. I militari della stazione di Fonte e della compagnia di Castelfranco hanno inoltre sequestrato 165 grammi di hashish, nascosti in barattoli da cucina, già suddivisi in dosi e pronti per lo spaccio, e tre bilancini di precisione. In manette sono finiti Antonio Cremasco, artigiano di 48 anni, già noto alle forze dell’ordine, e la compagna Marina Baccega, 49 anni, operaia. Ieri mattina, assistiti dall’avvocato Ivana Taschin, la coppia è stata scarcerata. Il primo è ora agli arresti domiciliari, la seconda ha il solo obbligo di firma.
Il blitz nell’abitazione della coppia è scattato giovedì scorso quando i carabinieri hanno avuto la sicurezza di andare a colpo sicuro. Non appena sono entrati all’interno dell’appartamento, i militari hanno avvertito una pregnante scia di odore inconfondibilmente di marijuana. In una stanza sono state subito trovate 20 piante di cannabis, oltre alle serre e agli strumenti necessari per coltivare clandestinamente la cannabis.
I carabinieri hanno espresso soddisfazione per l’operazione conclusa con gli arresti della coppia dedita alla coltivazione della marijuana, in particolare per aver «individuato e disarticolato un circuito criminale di produzione e diffusione di marijuana di ampie dimensioni, destinato a rifornire buona parte del mercato clandestino delle zone dell’asolano e della castellana».
In un comunicato stampa i vertici dell’Arma precisano che «le indagini - si legge - sono state avviate a seguito delle recenti attività investigative svolte dai carabinieri locali in materia di reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, culminate con diversi provvedimenti restrittivi adottati a carico di spacciatori della zona. In particolare, con riferimento specifico alla diffusione della marijuana tra giovanissimi assuntori, gli uomini dell’Arma hanno raccolto indicazioni riguardo a una vera e propria attività di piantagione, essicazione e confezionamento, stabilmente organizzata dai due conviventi di Fonte». —