La Creativity Week entra in Urbecom «Nei negozi sfitti start up e nuovi studi»
E IL 26 LUGLIO IL VOLO IN USA PER RINGRAZIARE IL NEW YORK TIMES
Alessandro Bozzi ValentiTreviso capitale della creatività. Cuore pulsante del commercio della Marca e trampolino di lancio per le idee dei giovani geni. Magari dai negozi sfitti del centro, non pochi.
Sono gli obiettivi dell’Innovation Future School, madre della consolidata Treviso Creativity Week. Ieri a Ca' Sugana, l'associazione che organizza la settimana della creatività (a Treviso e provincia e in Friuli dal 20 al 27 ottobre) in sinergia con 50 aziende del territorio, oltre a Camera di Commercio, ha ufficialmente aderito alla piattaforma Urbecom, tavolo permanente del commercio a Treviso. Occasione per lanciare la tappa di Treviso Creativity Week a New York, il 26 luglio, per consegnare una targa al New York Times per ringraziare dei recenti lusinghieri articoli sulla città. In Calmaggiore nella sede dell'associazione, prende forma il distretto creativo urbano con cui Ifs vuol rivitalizzare il centro.
Nel mirino gli spazi sfitti, da proporre a giovani laureati e startupper come ufficio - anche in base al coworking – dove ora campeggiano gli "affittasi" o "vendesi". E da tempo.
«Mai come oggi è fondamentale lavorare in rete, entrare in Urbecom ci permette di dare ancora più gambe e forza alle idee dei giovani creativi e degli straordinari innovatori, sono loro il futuro del nostro territorio» dice Gianpaolo Pezzato, ideatore della Treviso Creativity Week, «da gennaio stiamo portando nel mondo la trevigianità, ma vogliamo anche portare i giovani in centro, valorizzandone idee e competenze».
E secondo il vicesindaco Andrea De Checchi, "regista" del tavolo Urbecom, il progetto «ben si inserisce in un'ottica di una Treviso sempre più attrattiva in centro storico e nei quartieri, con occasioni di valorizzazione dell’intero contesto urbano». E aggiunge: «La scommessa è battere i centri commerciali, ma i proprietari immobiliari devono capire che alcune valorizzazioni non sono più corrispondenti a mercato». Come dire, : canoni più bassi, ma certi e regolari».
Alessandro Bozzi Valenti
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