VAZZOLA. Un gruppo di mamme di Vazzola, in questo periodo impegnate ad iscrivere i propri figli alla scuola primaria di Tezze di Piave per l’anno 2019/2020, scende in campo contro una cosiddetta “classe pollaio” composta da ben 26 alunni.
«Scriviamo per sensibilizzare chi ha l’autorità di prendere decisioni perché trovi una soluzione», apre la lettera aperta firmata da un gruppo di genitori . «Abbiamo iscritto i nostri bimbi a Tezze di Piave, non solo perché del paese o provenienti dalla scuola materna che si trova proprio di fronte all’istituto comprensivo, ma anche, e forse soprattutto, perché sappiamo che è una buona e valida scuola, con un bel team di maestre che lavora in armonia e cerca di dare il massimo per i nostri bimbi.
Non da ultimo, anche per il grande sostegno dei genitori che ogni anno si adoperano nelle raccolte fondi a favore dell’istituto con cui si è reso possibile avere lavagne in tutte le classi, sostituire stampanti e videoproiettori rotti, acquistare materiale didattico e finanziare attività extra come corsi di musica ed arte». E fin qui le note positive. Ma poi sorgono i problemi.
«Quest’anno», prosegue il comunicato, «la scuola si è trovata a far fronte all’iscrizione di 29 bambini: non potendo costituire una classe così numerosa (come impone la legge) la dirigente scolastica ha deciso di rifiutare l’iscrizione di 3 alunni in modo da poter costituire un’unica classe da 26 bambini a tempo pieno (40 ore a settimana per 8 ore al giorno). Riteniamo questa una scelta sconsiderata sia dal punto di vista didattico nonché in materia di sicurezza, se si pensa che le classi di Tezze risultano alla vista piene quando le classi sono formate da poco più di 20 alunni».
Riporta la norma in vigore: «Per le primarie, le classi devono avere un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, salvi i casi di presenza di alunni disabili. Eventuali iscritti in eccedenza dovranno essere ridistribuiti tra le diverse sezioni della stessa scuola, senza superare il numero di 27 alunni per sezione» , ciò spiega, almeno sotto il punto di vista numerico, la decisione della scuola per cui, nel caso di un taglio dei 29 richiedenti in due classi, si formerebbero una classe da 15 ed una da 14: quest’ultima dunque, andrebbe fuori numero minimo consentito dalla norma.
«C’è stato un timido tentativo, purtroppo andato a vuoto, di convincere famiglie di Mareno a spostare i bambini a Tezze di Piave», spiegano le mamme, «in modo da raggiungere un numero di iscritti che rendesse più agevole formare due classi. ll Comune aveva oltretutto dato la propria disponibilità a mettere a disposizione una navetta gratuita a favore di chi avesse voluto spostare i propri figli a Vazzola o Visnà, dove le classi sono generalmente più piccole. Sta di fatto», concludono le mamme, «che l’attuale situazione porterà ad una classe pollaio da 26 bambini, con una preside che si trincera dietro una legge rispettata formalmente e un Comune che, sulla contestazione da noi segnalata in cui suggerivamo di aumentare le metrature delle classi utilizzando le aule in disuso, risponde che solo la scuola può richiedere interventi sulla struttura».