C’è un piano da 8,5 milioni per trasformare la stazionetta abbandonata di Santi Quaranta nello scalo ovest di Treviso, una sorta di seconda stazione come c’è nelle grandi città, con tanto di sale interne, biglietteria, sottopassaggi pedonali e forse spazi commerciali.
La trattativa e il progetto
Lo si scopre nell’ambito dell’annosa e mai conclusa trattativa tra Rfi, Comune e azienda di trasporto per l’apertura di uno scalo studentesco nella vecchia stazione. Mom da quasi un anno sta pressando Rfi perché permetta ai treni provenienti da Montebelluna di fermare alla banchina di Santi Quaranta per poi trasbordarli direttamente sulle navette dirette agli istituti scolastici di viale Europa. Mille studenti circa, secondo i calcoli di Mom, che si sarebbero potuti togliere dal piazzale della stazione centrale dove oggi arrivano ammassandosi per salire sui bus. Pareva una cosa da poco: un investimento standard per sistemare banchina, luci, passaggi pedonali all’esterno dello stabile. Nel corso di una delle ultime riunioni anche davanti alla Regione Rfi ha sfoderato il piano milionario.
Studenti, ma non solo
Stando a quanto trapela da Rfi, il progetto punterebbe sì a intercettare gli studenti lungo la tratta proveniente da Montebelluna (e quindi dal Feltrino), ma anche quelli in arrivo sulla Vicenza-Treviso, che transita davanti a Santi Quaranta, ma in un binario dal lato opposto della ferrovia. Oltre a questo, la società punterebbe a riqualificare i 10 mila metri quadrati tra officine e depositi che oggi costeggiano la linea ferroviaria lì vicino e potrebbero avere destinazione tecnica, ma anche commerciale. Il piano era stato anticipato a livello di ipotesi già nel 2014, quando Comune di Treviso, Trenitalia, Rfi e altri partner firmarono il protocollo d’intesa per “La riorganizzazione e la riqualificazione delle aree non strumentali all’esercizio ferroviario site nell’ambito del territorio del Comune di Treviso”. Si parlava di stazione centrale e di Santi Quaranta.
imbarazzi e stasi
In casa Mom bocche cucite, a Ca’Sugana pure. Ma dall’una e dall’altra parte la perplessità sul maxi piano presentato da Rfi è mal celata. Si usa il termine «esagerazione», ci sono dubbi sulla «necessità di un simile intervento», e poi c’è la domanda: «chi paga?». L’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti: «Di fondi ce ne sono pochissimi». Mom, già impegnata nel piano di trasferimento dell’autostazione di Treviso in zona ex Cuor e nei progetti per avvicinare le autostazioni alla ferrovia anche a Castelfranco (pronta nel 2019), Montebelluna, Oderzo, Conegliano, non può lanciarsi in simili investimenti. Resta Rfi, che sul piano è cauta: «Ancora un’ipotesi». Lo scalo studenti, in tutto questo, resta un’idea.
navette bis a s.maria del rovere
Intanto, per gli studenti, visti i bus strapieni registrati in questo primo mese di scuola, Mom ha deciso il raddoppio della navetta che la mattina collega Santa Maria del Rovere a viale Europa. Il servizio avviato due anni fa è talmente sfruttato che molti ragazzi a settembre sono rimasti a piedi come hanno denunciato alcune mamme. —
Federico de WolanskiI