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Preso il ladro seriale di bici di Castelfranco: le rivendeva tutte a Padova

Decine di colpi, è stato incastrato dalle telecamere: è un cinquantenne castellano Portava la refurtiva nella città del Santo in treno o pedalando lungo il Muson

Davide Nordio
1 minuto di lettura

CASTELFRANCO. Era stato l’incubo di molte persone che, quest’estate, dopo aver appoggiato la bicicletta al muro anche per pochi minuti non se l’erano più ritrovata: denuncia a parte, a qualcuno di loro non rimaneva che rivolgere un appello sui social con tanto di foto, nel caso che qualcuno avesse notato il maltolto. Cosa praticamente impossibile, perché le bici erano già finite a Padova. Alla trasferta ci pensava lui caricandole in treno, ma anche dando giù di pedale dalla città di Giorgione a quella del Santo, attraverso il sentiero naturalistico del Muson che si congiunge con quello che arriva a Padova. Si tratta di un cinquantenne di Castelfranco individuato dai carabinieri della stazione di Castelfranco: non essendo stato colto in flagrante per lui è scattata la denuncia di ricettazione, ma quasi sicuramente era anche l’autore dei furti.

I militari sono arrivati a lui dopo alcuni giorni di appostamenti e pedinamenti anche in borghese nella zona tra l’ospedale e la casa di riposo. Si tratta di una persona già conosciuta dalle forze dell’ordine per reati analoghi: quando dopo le denunce sono stati fatti i riscontri sul sistema di videosorveglianza in città è stato immediatamente riconosciuto. A quanto pare l’uomo agiva preferibilmente alla mattina presto, ma non disdiceva di approfittare di altre occasioni. Una volta adocchiato il possibile bottino, nel caso rompeva il catenaccio: ma spesso non ce n’era bisogno. I furti riguardavano anche biciclette depositate momentaneamente, il tempo di entrare e uscire da un negozio. Presa la bici, in poco tempo questa arrivava a Padova dove veniva smerciata per qualche decina di euro. L’uomo sceglieva modelli di media gamma, debitamente accessoriati, a quanto pare mai bici da corsa di alto valore. Poi di filato se ne andava a Padova dove riusciva a rivenderle: per non dare adito a sospetti alternava la trasferta in treno a quella a pedali, seguendo appunto il sentiero del Muson per evitare che lungo la strada principale tra Castelfranco e e Resana qualcuno riconoscesse il modello appena rubato. Un escamotage che però non è servito a lungo. —
 

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