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Sfrattata, dorme all’ingresso delle poste di Montebelluna

Montebelluna. Allontanata dal suo appartamento, scoppia la polemica contro i servizi sociali. La replica: è lei che rifiuta altre sistemazioni

Enzo Favero
2 minuti di lettura

MONTEBELLUNA. Da quando è stata sfrattata dall’appartamento di via Dalmazia dorme o sotto la tettoia delle poste o sotto l’albero che c’è lì vicino. È la donna che tutti in città conoscono perché abitualmente cammina per le strade del centro o è seduta davanti a qualche vetrina e inveisce di continuo. Orbene, il fatto che ora sia diventata una senzatetto ha fatto nascere una polemica sui social che investe i servizi sociali del Comune, accusati dal “popolo del web” di non provvedere ad aiutare la donna. Ma dall’assessore ai servizi sociali, Dino Bottin, arriva una dura replica ai contestatori ed elenca quanto stanno facendo i servizi sociali per la donna.

Un pomeriggio era stato eseguito lo sfratto, l’appartamento era stato svuotato, tutte le masserizie erano state caricate su un camion, poi la donna, arrivata durante le operazioni, aveva buttato giù tutto e solo dopo una lunga trattativa si era convinta a farsi portare dall’ambulanza in ospedale. Da dove successivamente era stata dimessa e ora la si vede nuovamente in giro per la città. E la notte? Visto che non ha più l’appartamento in via Dalmazia dorme all’aperto, o meglio, sotto la tettoia delle poste centrali di Montebelluna, o sotto la chioma del vicino albero.

E il fatto che sia diventata una senzatetto in una cittadina dove qualche altro senzatetto c’è ma non sono così diffusi ha fatto scatenare una polemica sul ruolo dei servizi sociali. Polemiche che hanno fatto infuriare l’assessore Bottin. «Chiariamo alcune cose – dice – i servizi sociali stanno aiutando la signora in tutto quello che le serve e abbiamo messo a disposizione un alloggio che la signora ha però rifiutato perché la sua testa è sempre proiettata nell’appartamento di via Dalmazia, ritiene sia quella la sua casa e vuole tornare lì, non accetta altre soluzioni.

Fin dal giorno in cui la donna è rimasta senza casa i servizi sociali si sono attivati, tutte le sue cose sono state lavate e rimesse a sua disposizione, la signora viene ogni giorno a mangiare a Casa Roncato, ma si rifiuta di entrare a mangiare e aspetta che l’addetto le porti il pasto fuori dalla porta. Viene anche a lavarsi a casa Roncato e le vengono dati dei soldi se ha delle spese da affrontare. Aggiungo che per la signora abbiamo messo a disposizione un alloggio, uno di quegli per l’emergenza abitativa, ma lei si è rifiutata di entrare perché vuole tornare nell’appartamento di via Dalmazia dove abitava prima dello sfratto.

Si comporta sempre in modo educato e gentile con gli operatori dei servizi sociali. Ma non possiamo metterla contro la sua volontà dentro un appartamento, non ha senso e non sarebbe neppure legale agire con la forza. Alla signora abbiamo messo a disposizione tutto quello che le poteva servire ma lei ha scelto di vivere così. Quindi prima di criticare i servizi sociali - conclude l’assessore - bisognerebbe informarsi su come stanno realmente le cose».
 

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