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Gli comunicano il trasferimento, postino colto da malore a Valdobbiadene

Valdobbiadene, il 63enne ha perso i sensi ed è stato soccorso all’ufficio postale da colleghi e Suem Brollo (Cgil): «L’età media dei dipendenti è alta, per molti cambiare sede di lavoro è un problema»

di Riccardo Mazzero
1 minuto di lettura

VALDOBBIADENE. Malore all’ufficio postale di Valdobbiadene, portalettere soccorso sul posto. È successo ieri mattina a B.A., 63enne portalettere in forza all’ufficio postale di Valdobbiadene, in viale Mazzini. Erano all’incirca le 7.15 quando il postino, giunto sul luogo di lavoro, ha accusato un malore che lo ha visto stramazzare al suolo privo di sensi.

Da prime indiscrezioni, sembra che il mancamento occorso al dipendente classe 1955 sia stato conseguente alla lettura di una comunicazione di trasferimento ricevuta da parte dell'azienda che gestisce il servizio postale e che, nel programma di riassetto e riorganizzazione generale che sta interessando tutta la provincia, dal 21 maggio vedrà la consegna della posta a Valdobbiadene a giorni alterni.

Un cambiamento che, forse frainteso come presagio della perdita del posto di lavoro, avrebbe spaventato e causato il malessere improvviso a B.A. L'uomo, riverso a terra, in pochi attimi è stato soccorso dagli uomini del Suem, giunti sul posto con un’ambulanza dopo esser stati contattati da alcuni colleghi del portalettere. Dopo gli accertamenti ed alcuni esami sul luogo, il portalettere è rincasato autonomamente.

Nulla di grave quindi per il postino, per cui non è stato necessario alcun ricovero in ospedale. Poste Italiane, mediante il proprio ufficio stampa, ha specificato che nell'imponente opera di ammodernamento dei servizi, facendo parte Valdobbiadene dei Comuni a basso volume di corrispondenza, tra qualche giorno verrà introdotta la consegna della posta di base a giorni alterni.

Questa novità porterà alla riduzione del numero di portalettere attivi a Valdobbiadene, ma non comporterà alcun taglio del personale. «Il posto di lavoro, di nessun dipendente - fa sapere Poste Italiane - è mai stato messo in discussione: si procederà semplicemente ad un ricollocamento di queste figure presso gli uffici postali dei Comuni limitrofi». Naturalmente la consegna a giorni alterni non è gradita ai valdobbiadenesi.

Per Mauro Brollo sindacalista Cigli dei dipendenti di Poste per la Provincia di Treviso un altro problema è che «manca il ricambio generazionale: Poste Italiane è un'azienda con un'età media dei dipendenti molto elevata. Questo fa sì che si che, casi come questi, in cui a 63 anni si è obbligati a spostarsi in un altro Comune per poter continuare a svolgere la propria professione, sono e saranno all'ordine del giorno, in questo momento di riassetto. Se nel settore dei portalettere qualcosa si sta facendo - continua Brollo - nell'area uffici e degli sportelli troviamo il più tasso alto di persone con età media ben oltre i 55 anni, per cui il doversi riaccasare altrove è qualcosa molto più complicato da accettare rispetto alla dinamicità dei giovani».

Un momento di cambiamento per i lavoratori e le lavoratrici di Poste Italiane che, almeno nell'immediato futuro, non sarà proprio dei più facili.
 

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