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La lite tra negozianti a Treviso: «Una passerella elettorale la targa alle botteghe storiche»

Treviso. Zanon (Confcommercio) contro Zaia: «Premiati solo i negozi di Rivivere Treviso da sempre contro la giunta Manildo». Grigoletto: «Strumentalizzazione leghista»

di Alessandro Zago
2 minuti di lettura

TREVISO. È polemica sulla passerella cittadina del candidato sindaco leghista Mario Conte insieme al governatore del Veneto Luca Zaia, governatore che sabato ha premiato alcune attività storiche della città con tanto di targa affissa all’ingresso: la Confcommercio attraverso il suo rappresentante cittadino Enrico Zanon parla di «pura propaganda politica, che rischia di fare danno alla categoria». Ma anche i vertici dell’associazione commercianti sono infastiditi. Mentre l’amministrazione Manildo per bocca del vicesindaco Roberto Grigoletto parla senza mezzi termini di «strumentalizzazione elettorale bella e buona».

Non piace soprattutto il fatto che il riconoscimento di “locale storico veneto” sia stato dato solo a una manciata di attività proprio nel giorno in cui il governatore del Veneto è venuto in città per presentare la propria lista elettorale, la Zaia-Gentilini, in appoggio alla corsa di Conte. Non solo: «Queste botteghe», dice Zanon, «sono state premiate senza seguire un criterio, a scapito di altre altrettanto storiche, se non di più. E guarda caso, si è trattato di commercianti tutti iscritti o comunque sostenitori di Rivivere Treviso, l’associazione che ha sempre remato contro la giunta Manildo.

È stato premiato anche il presidente di Rivivere, De Wrachien. E gli altri? Così non si fa altro che dividere ancor di più una categoria già abbastanza divisa», continua Zanon, «Solo Rivivere sapeva di questa iniziativa. Ma poi parla tanto della necessità del dialogo. Si ragiona a fazioni, sarebbe invece ora di togliersi la casacca politica e fare massa critica, soprattutto in un momento storico in cui Ca’ Sugana sta cercando di aiutare il commercio cittadino. Zaia? O vai a trovare tutti i commercianti oppure non vai da nessuno, per non far torto agli esclusi».

Non ci sono stati bandi di concorso, per l’iniziativa di sabato: la dicitura “Locale storico veneto” si ottiene con almeno 40 anni di anzianità, basta chiedere via mail alla Regione l’iscrizione all’apposito albo. E arriva. «Se ci fosse stato un bando vero e proprio per l’occasione, con precisi criteri, lo avremmo saputo», dice il direttore Confcommercio di Treviso Piero Tedesco, «Non ne sapevamo invece nulla, dell’iniziativa di sabato, che sa di uscita elettorale, suona male. Quando si premia qualcuno, tutti lo devono sapere per poter partecipare, altrimenti è meglio non fare nulla».

Laconico il presidente provinciale Confcommercio Renato Salvadori: «Dico solo che noi, il 20 maggio alle ore 17, al teatro comunale Del Monaco, premieremo tutte le botteghe della Marca con più di 50 anni d’attività. È la prima volta che si fa una cosa simile, che non esclude nessuno degli aventi diritto».

Duro il vicesindaco Roberto Grigoletto: «Dietro questa passerella della Lega nei negozi c’è Riviere Treviso, che ha un preciso orientamento politico: filoleghista. È stata una strumentalizzazione, che non fa tanto bene alla città e alle sue attività commerciali».

Prende la parola anche Gigi Calesso di Coalizione Civica, compagine di sinistra: «Può essere che il presidente della Regione venga a Treviso, sia pure in periodo di piena campagna elettorale, per consegnare gli attestati alle botteghe storiche. Non può impedirglielo il fatto che a Zaia sia intitolata una delle liste che appoggia un candidato a sindaco; non può proibirglielo il fatto che in quella stessa giornata venga presentato proprio il simbolo di quella lista. Zaia non aveva neppure l’obbligo di coinvolgere nella consegna l’amministrazione cittadina, ma un po’ di garbo istituzionale non sarebbe stato male. Certo, tutte queste circostanze avrebbero suggerito a Zaia di effettuare la consegna degli attestati alle botteghe storiche in un altro momento, completamente slegato dalla campagna elettorale in corso, magari informando e coinvolgendo il sindaco della città. Quello che però, a mio avviso, va oltre il cattivo gusto e sconfina nella mancanza di rispetto per il proprio ruolo istituzionale è il fatto che la consegna delle targhe di bottega storica sia stata fatta dal presidente della Regione con l’accompagnamento del candidato sindaco Conte».

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