Alcol, l'Usl 2 di Treviso "licenzia" Oliviero Toscani
Treviso. Ennesima uscita del fotografo di Fabrica sui Veneti bevitori. «Ora esclusa ogni collaborazione con lui»

Veneti e alcol, l'Usl di Treviso contro Toscani: "Con lui nessuna collaborazione"
TREVISO. Come il diavolo e l’acqua santa. Se il motivo del contendere non fosse il vino, questa frase sarebbe perfetta per definire il rapporto tra Oliviero Toscani e i Veneti. Che il fotografo che ha firmato storiche campagne di Benetton (recentemente tornato all’ovile di Fabrica) sia noto per le sue uscite sul rapporto della nostra regione con l’alcol è cosa ormai acclarata. L’ultima perla però ha fatto infuriare perfino l’Usl 2, che via comunicato ufficiale non gliele ha mandate a dire.
Lo sfondo dell’ultimo capitolo della saga Toscani-Veneti ha come teatro il Vinitaly (dove il fotografo è presente come produttore di vino, che definisce «meglio del Prosecco, che è industriale»). La frase che ha fatto trasalire i vertici della sanità trevigiana? Toscani l’ha regalata a un cronista del Corriere del Veneto: «Con Fabrica», ha detto, «stiamo lavorando a un progetto con un’associazione e con l’Usl 2 Marca Trevigiana per una campagna di comunicazione che mette in guardia le donne incinte dal bere alcol. Se fanno un progetto del genere, vede che qualche problema c’è. Poi possono nascere persone con problemi. È una cosa seria…».
Ecco servita l’ennesima stoccata sui veneti grandi bevitori. Nel mirino ci sono finite pure le future mamme che, a suo dire, non rinuncerebbero a uno spritz nemmeno nei nove mesi di dolce attesa. Questa volta però a difendere le nostre abitudini alimentari non ci hanno pensato i politici, ma l’Usl stessa: «L’azienda Usl 2 Marca Trevigiana non può condividere le affermazioni fatte su generalizzate abitudini dei Veneti e sottolinea come non abbiano nulla di costruttivo, sottolineando piuttosto i risultati che emergono da un giusto approccio culturale anche contro l’uso smodato di alcol in generale». La collaborazione tra Fabrica e l’Usl cui fa riferimento Toscani è la famosissima “Mamma beve, bimbo beve”.
E che succede adesso? Si prevede qualche nube all’orizzonte, visto il tono piccato della risposta della sanità trevigiana: «Non vi è in corso alcuna collaborazione tra l’Usl 2 e il signor Oliviero Toscani per quanto riguarda il progetto “Mamma beve, bimbo beve” o altre iniziative che riguardino la prevenzione dell’alcolismo. Il progetto è stato avviato nel 2010 e, nella sua prima edizione e nel 2014, contò sulla collaborazione di Fabrica, senza alcun coinvolgimento di Toscani.
Ogni eventuale ipotesi di collaborazione è da escludersi per l’atteggiamento stesso di Toscani che con le sue dichiarazioni dimostra di non comprendere il senso stesso di “Mamma beve, bimbo beve”». The end, verrebbe da dire. A suo tempo, la politica veneta, in particolare di matrice leghista, propose addirittura fogli di via per Toscani, ritenuto persona non gradita. I battibecchi tra il presidente della Regione Luca Zaia e il fotografo di Benetton (con tanto di denunce, anche se è finito tutto a tarallucci e vino) sono pezzi da antologia.
Come ha risposto l’Usl 2? Algida, inappuntabile: «Secondo le nostre rilevazioni è il 5% della popolazione che abitualmente consuma una quantità di vino da considerarsi a rischio (più di un bicchiere a pasto), rispetto all’8% di una decina di anni fa». Come dire, ubriacone dillo a qualcun altro.
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