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Molotov contro l’auto dell’ex infermiere ad Altivole

Treviso. Distrutta dalle fiamme anche la vettura della moglie parcheggiata a fianco. Il piromane immortalato dalle telecamere

di Marco Filippi
2 minuti di lettura

ALTIVOLE. È sicuramente di origine dolosa l’incendio di due auto scoppiato, nella notte tra giovedì e venerdì, in via Canova a Caselle. A documentarlo ci sono le immagini delle telecamere private di un’abitazione vicina che inquadrano un uomo mentre sfonda il finestrino laterale di un’auto posteggiata e lancia all’interno dell’abitacolo una bottiglia incendiaria. Il rogo si è velocemente propagato a tutta la vettura, una Fiat Cinquecento X, e ha poi intaccato l’auto vicina, un Nissan Micra, di proprietà della stessa famiglia.

I proprietari delle due vetture, Primo Garbujo, un pensionato che aveva lavorato come infermiere all’ospedale di Montebelluna, e la moglie, Antonella Soligo, dipendente di una ditta di pulizie che presta servizio in una scuola di Castelfranco, non sanno capacitarsi di quello che è successo. «Siamo tutti sotto choc», dicono. Anche i carabinieri della compagnia di Castelfranco che conducono le indagini descrivono quella colpita dal pesante atto intimidatorio come una famiglia normale, al di sopra di ogni sospetto, in apparenza senza nemici. Non è escluso che l’obiettivo del piromane fosse casuale oppure che si sia trattato di un bersaglio sbagliato.

Il fatto risale alla notte tra venerdì e sabato. Erano da poco passate le 2 quando un uomo, vestito di scuro, ha rotto il finestrino laterale della Fiat 500 X e, dopo aver dato fuoco allo stoppino posizionato sul collo di una molotov, ha gettato la bottiglia incendiaria all’interno dell’abitacolo. Inquadrato dalla telecamera di un’abitazione della zona, è poi scappato a piedi. A svegliare il vicinato è stato il clacson della 500, a rogo in corso. Immediato è stato l’allarme lanciato dai proprietari della Fiat 500 X e della Micra Nissan, posteggiata a fianco, che sono state divorate dal fuoco. Ai vigili del fuoco non è rimasto altro che spegnere le fiamme quando ormai avevano distrutto le due auto. Le operazioni di spegnimento sono durate poco più di un’ora. A non aiutare i vigili del fuoco è stato il maltempo che imperversava a quell’ora nella zona. Il vento, infatti, ha sospinto le fiamme verso la Nissan parcheggiata accanto alla 500.

Comprensibilmente amareggiati e preoccupati i coniugi Garbujo sia per il grave danno che per le cause, inizialmente ignote. Successivamente, i carabinieri, acquisendo le immagini di una telecamera di un’abitazione privata hanno appurato che si trattava di un atto doloso. Le immagini hanno immortalato l’autore dell’atto doloso che ha usato una molotov per dare alle fiamme la 500 X.

I militari dell’Arma della compagnia di Castelfranco hanno subito avviato le indagini per tentare di risalire all’autore dell’atto doloso. Un atto per il momento inspiegabile, soprattutto per i proprietari delle due auto, una famiglia cristallina, che non ha mai avuto problemi con la giustizia.

Da qui l’ipotesi che si sia trattato di un errore da parte di chi ha dato le due auto alle fiamme. Cercava un altro obiettivo? O si tratta di uno screzio con conseguenze più gravi del previsto?


 

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