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Allevatore di cani di Borso picchiato, rapinato e lasciato legato alla sua auto

Borso. Dopo l'intera nottata al freddo, il 37enne è stato salvato da un operatore di Contarina. Ora si trova ricoverato in ospedale

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BORSO.  Allevatore di cani rapinato, picchiato e legato alla portiera dell'auto nella notte tra domenica e lunedì. Dopo l'intera nottata al freddo, il 37enne è stato salvato da un operatore di Contarina che ha immediatamente allertato suem e carabinieri.

Sulla rapina indagano i carabinieri di Crespano. Per l'allevatore che si trova tutt'ora ricoverato all'ospedale di Castelfranco, contusioni e ferite sparse su tutto il corpo. Le sue condizioni sono stazionarie e non sarebbe in pericolo di vita. Se il 57enne Maurizio De Lazzari, dipendente di Contarina non si fosse accorto del 37enne, Ivan Marin, quella brutta avventura si sarebbe potuta trasformare in una tragedia

Secondo il racconto di Marin fatto alle forze dell'ordine, sarebbe stato aggredito, picchiato brutalmente da un gruppo di persone e legato alla portiera della sua auto, una Fiat Ulysse. Il trentasettenne poco prima della mezzanotte di domenica stava rientrando a casa dopo una giornata trascorsa ad una manifestazione cinofila.

All'altezza di via Molinetto, l'allevatore si è trovato improvvisamente davanti una donna che chiedeva aiuto. Marin non ci ha pensato due volte e dopo aver accostato la sua auto lungo la strada è sceso andando incontro alla sconosciuta. "Mi chiedeva aiuto...", ha raccontato Marin con un filo di voce alle forze dell'ordine. In realtà sarebbe stato solo un diabolico sotterfugio che purtroppo ha tratto in inganno l'allevatore che si era subito offerto di aiutare la donna.

Ma pochi istanti dopo Marin, probabilmente colto alle spalle, sarebbe stato colpito con forza da alcune persone. I balordi non hanno avuto pietà dell'allevatore sferrandogli con tutta la violenza possibile calci e pugni su tutto il corpo fino a quando non è stramazzato al suolo. Privo di conoscenza sarebbe stato trascinato vicino alla sua auto e con delle grosse cinghie rosse i malviventi gli hanno legato i polsi alla portiera dell'auto: con le gambe e mezzo busto sotto l'auto, mentre il resto del corpo riverso sul campo.

Al freddo per tutta l'intera nottata il malcapitato ha rischiato l'ipotermia fino a quando il netturbino eroe che si trovava poco distante vedendo l'auto nella scarpata si è insospettito e si è subito avvicinato al mezzo. Lì la terribile scoperta: sono ormai le 5.30 del mattino e non c'era tempo da perdere. Il trentasettenne, svenuto da diverse ore, viola in volto e con i polsi stretti nella morsa delle cinghie avrebbe potuto rischiare la vita. Subito è scattato l'allarme dato dallo stesso operatore che ha allertato il 118.

Sul posto si è precipitata un'ambulanza del Suem di Crespano che a sirene spiegate ha trasportato l'allevatore al San Giacomo di Castelfranco. Proseguono invece le indagini dei carabinieri che non escludono nessuna ipotesi. 
 

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