Alessio, il filosofo di 18 anni di Ponte di Piave: "La scuola distrugge la creatività"
Ponte di Piave. Alessio Boffo giovane talento della poesia e della filosofia ha già una pubblicazione alle spalle

PONTE DI PIAVE. Alessio Boffo giovane talento della poesia e della filosofia del Comune di Ponte di Piave. Alessio alla giovane età di 18 anni ha già alle spalle una pubblicazione con il libro “Qui e altrove. Frammenti dell'anima” e ha visto riconosciuto il proprio pensiero in una recente opera del filosofo Umberto Galimberti; che all'interno del suo ultimo libro “La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo” ha inserito una lettere di riflessioni scritta da Alessio, sul compito della scuola verso i giovani. “Qui e altrove. Frammenti dell'anima” è la prima opera del 18enne, studente del Liceo Classico Scarpa di Motta di Livenza, che ha affidato alla poesia i suoi aforismi.
Perché hai scelto la poesia come strumento per riportare le tue riflessioni?
«La produzione letteraria e giornalistica non soddisfaceva a pieno la mia visione disincantata, mi sono affidato quindi alla poesia».
Sei un ragazzo con interessi divergenti rispetto ai suoi coetanei: da quando hai iniziato a dedicarti alla filosofia?
«Fin dalla giovanissima età. L'introspezione e la riflessione mi hanno da sempre accompagnato. All'età di 13 anni hanno iniziato a sorgere in me il dubbio e la contestazione dell'ovvio e ho intrapreso un percorso che mi ha portato a chiedermi “Chi mi dice chi noi siamo?”. Alle superiori ho deciso di scrivere un libro su ciò che non so, sull'ignoto, ho trovato che la poesia fosse lo strumento più adatto per farlo».
Sei soddisfatto della tua opera?
«Non è un traguardo, è un inizio. Non bisogna smettere di porsi delle domande, l'essere umano è in continua evoluzione, siamo esseri fluidi in movimento. La realtà cambia e cambiano gli uomini».
Pensi che ci siano dei punti fermi a cui l'uomo può affidarsi?
«Bisogna sempre dubitare. Solitamente il punto fermo della nostra società è la scienza, bisogna avere il giusto rapporto con questa disciplina, bisogna sì affidarsi ad essa, ma con dei limiti. La scienza è uno strumento che non deve sostituirsi all'uomo e non deve ridurlo a semplice materia».
Cosa pensi della scuola dei nostri giorni?
«La scuola è diventata un'azienda, sembra essere una fabbrica dove il sapere e la cultura non sono importanti. Si ha la sensazione che lo studio venga fatto più per burocrazia che per passione. Vi è una soppressione della creatività, una mortificazione dell'originalità e un'esaltazione del conformismo. La scuola sta fallendo». (g.g.)
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