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Effetto Burian, Treviso e provincia restano congelate

Treviso. Freddo record in pianura. Vertice in prefettura per strade e senzatetto

Federico de Wolanski
2 minuti di lettura

TREVISO. Freddo, e parecchio. Anche troppo per una Marca che immaginava di essersi lasciata alle spalle il peggio dell’inverno e già assaggiava i primi accenni dell’incombere della primavera. Come annunciato l’ondata di freddo siberiano è arrivata e si è fatta sentire portando la colonnina di mercurio ben sotto lo zero e soprattutto un forte vento di nordest, a rendere ancor più glaciale la situazione.

Alle 13 di ieri, secondo i sistemi di rilevazione dell’agenzia regionale per l’ambiente, nessun comune nella provincia di Treviso superava quota 2 gradi. Quello è stato il picco massimo delle temperature registrate nella giornata che infatti è tornata a raffreddarsi fino dalle 14 per scendere sempre più sotto quota zero gradi nella notte e nella mattinata di oggi quando sarà certamente riproposta la giornata gelida di ieri.

Temperature gelide nella Marca. A dimostrare quando potente sia stata l’aria e il vento siberiano sono i dati delle centraline Arpav della notte tra domenica e lunedì, tutti abbondantemente sotto lo zero con dei picchi addirittura a -14,6 gradi (sul Monte Cesen). Ovvio i rilievi e gli altopiani come il Cansiglio hanno patito la gelata più forte ma non è andata certo meglio in pianura dove il termometro è sceso sotto lo zero già all’ora di cena di domenica. Alle sette del mattino di ieri il capoluogo si è svegliato con -6,8 gradi, temperatura che andava mitigandosi (si fa per dire) verso l’area sud-est (Mogliano -4,6 gradi; Ponte di Piave 4,8 radi) e scendeva in Pedemontana e sui rilievi, come pure nell’entroterra con Castelfranco a registrare -7,7 gradi, più di Vittorio Veneto che si fermava a -7,3.

In quota... nel freezer. Sulla montagna veneta, com’è ovvio, la temperatura è scesa ancor più giù. Tra le cime e le valli della regione alle prime ore del giorno si sono registrati valori veramente siberiani: -19,9 in Faloria, -15 gradi a Cortina, -20,9 sul passo Monte Croce, tra il bellunese e il Trentino, -17,8 a Malga Ciapela, -16 gradi sul Tomba e -19,8 gradi ad Asiago.

Contatori e camini a rischio. Ieri, non si sono registrati guasti alla rete idrica, ma le società avvertono gli utenti: «Meglio proteggere con polistirolo o stracci di lana i contatori all’esterno delle abitazioni per evitare danneggiamenti e lesioni alle tubature». Meglio lasciare che le tubature scarichino l’acqua nelle case in disuso. Cinque gli interventi dei vigili del fuoco per camini incendiatisi per il surriscaldamento causato dall’eccessivo uso e dal vento che aumentava il tiraggio dei fuochi.

Le previsioni. Le valutazioni e le previsioni di Arpav non lasciano molte speranze: anche oggi si annuncia una giornata di freddo siberiano, mercoledì pure, ma con i primi accenni ad un rialzo delle temperature che sarà percepibile però solo giovedì quando il vendo e il sole lasceranno il posto a precipitazioni anche a carattere nevoso in pianura, e temperature più miti. Secondo Arpav sarà venerdì la giornata che chiuderà definitivamente il ciclo siberiano lasciando però spazio a nuvole e piogge.

Strade e senzatetto, vertice in prefettura. Il freddo ha imposto anche un coordinamento per gestire questi giorni di emergenza sotto vari aspetti, primi fra tutti quelli relativi alla viabilità e all’assistenza per le persone senzatetto. Ieri mattina, su questi argomenti si è concentrato il vertice tenutosi in Prefettura che ha attivato il “Comitato Operativo Viabilità”, per vigilare sulla rete viaria e garantire interventi straordinari in caso di ulteriori gelate e o chiusura di passi o tratti esterni alla provincia. Nel capoluogo, sono attivi i ricoveri per i clochard aperti grazie all’impegno dell’amministrazione, della Caritas e della comunità di S.Egidio.

 

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