San Biagio dà l'addio alla piccola Dounia, angelo di appena tre anni
San Biagio piange la bambina che si è arresa al male che l’aveva colpita è mancata al Ca’ Foncello, dov’era ricoverata dopo l’ultima ricaduta
Alessandro Bozzi Valenti
SAN BIAGIO. Se ne è andata il giorno di San Valentino. Volata via così, come un piccolo angelo, a soli 3 anni. Dounia Montagner, di Sant’Andrea di Barbarana, si è dovuta arrendere a quel male che l’aveva colpita da qualche mese.
A nulla sono valse le terapie ed i tentativi di ristabilire il suo quadro clinico da parte delle equipe mediche trevigiane che l’hanno assistita nel periodo di malattia.
É mancata all’ospedale civile Ca’ Foncello, dov'era ricoverata, attorniata dall'affetto di mamma Asmaa e papà Giancarlo, che dal 2015 lavora come guardarobiere in un’altra struttura ospedaliera, quella di San Donà di Piave.
Due genitori, Asmaa e Giancarlo, chiamati nel giro di qualche tempo ad una delle prove più dure: la perdita di un figlio, l'unico della coppia, in tenera età. Ed in questi giorni, papà e mamma, sono più che mai chiusi nel proprio dolore.
Un dolore troppo grande, a cui però si è aggiunto quello di tutta Sant'Andrea, che venerdì sera ha ricordato la piccola Dounia con una veglia di preghiera nella parrocchiale della frazione. Ma c'è anche l'incredulità e la tristezza della comunità musulmana della Marca e del Veneziano.
La bimba, alle 16 di sabato 17 febbraio, è stata infatti sepolta nel cimitero di Musile, dopo una preghiera in rito islamico, religione della madre.
A Musile, paese di origine dei Montagner, risiedono ancora i nonni di Dounia, Florio e Antonietta, profondamente scossi. Una vita spezzata bruscamente quella di Dounia. Il sorriso e l'energia di una bambina cancellati.
Un evento tragico, affiancato dalla riservatezza della famiglia, che lascia spazio solo al silenzio e al cordoglio. Nelle due comunità, infatti, la voglia di parlare è davvero poca. «Il cordoglio è davvero molto» ha commentato all'indomani della notizia del lutto il sindaco di San Biagio Alberto Cappelletto, «non conoscevo i genitori, ma non posso che unirmi assieme a tutta la comunità al loro dolore e a quello di tutta la famiglia».
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