Tre boati nella notte, nuovo giallo
Il rumore avvertito distintamente poco dopo mezzanotte, molte chiamate

VITTORIO VENETO. Tre colpi forti, violenti come tuoni hanno squarciato il silenzio della città, ieri poco dopo mezzanotte. Ancora una volta la notte vittoriese è stata attraversata da un violento rumore di cui non si riesce ad intuire l’origine. È ancora mistero infatti sulle cause di questi violenti boati.
I botti sono stati uditi distintamente nei quartieri di Ceneda, San Giacomo di Veglia e San Pietro e Paolo. «I cani sembravano impazziti e qualche residente è sceso perfino in strada», racconta L. L. che abita in via Porcia, a Ceneda. Mobilitato anche il popolo dei social network. L'epicentro dei "misteriosi boati" è stato individuato nella zona di via Matteotti, vicino al supermercato Emisfero. Ancora mille interrogativi sulle cause del fenomeno. Un petardo, un boato, un aereo o che altro? Spesso gli scoppi erano stati associati ai lavori per il traforo di Santa Augusta ma è abbastanza certo che questa volta non sis trattato dell’esplosivo usato per gli scavi.
Il Vittoriese non è nuovo a misteriosi boati. Sei anni fa tennero banco quelli in Fadalto, strani rumori dalle viscere della terra la cui origine non fu mai accertata con certezza. Poi veri e propri botti.
Lo scorso giugno un forte rumore, come una bomba, era stato avvertito a Ceneda e Carpesica. A gennaio dell'anno scorso, un altro forte boato aveva spaventato la città. In quel caso, aveva fatto sapere il Comando statunitense di Aviano, si era trattato di un aereo militare che aveva oltrepassato la barriera del suono.
Non era la prima volta. A maggio 2015 aveva scosso la Pedemontana un caccia F16 che volava sopra i comuni collinari del Vittoriese, la Valbelluna e il Friuli. Si trattava di un volo di addestramento su una vasta area autorizzato del 31° stormo Fighter Wing, il reparto di volo statunitense ospitato nella base di Aviano. Il jet aveva sfondato la barriera del suono. Questa volta, essendo i boati stati avvertiti in piena notte, non può essersi trattato di un jet né può essere stato un botto provocato dal cantiere del traforo.
Francesca Gallo
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