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Rifiuti a cielo aperto in tutta la provincia di Treviso: eco-vandali all’assalto

Treviso. Campi, boschi, fossati e strade: tutto diventa discarica Si moltiplicano le segnalazioni ma la pulizia costa

Fabio Poloni
1 minuto di lettura

TREVISO. Sono sempre di più, ma per favore: non chiamateli eco-furbi. Cos’avrà mai di furbo chi insozza campi, boschi, bordi stradali scaricando abusivamente rifiuti di ogni genere? Ben poco, tanto più che spesso l’autore viene pure identificato - e multato - perché tra l’immondizia si scorda una traccia, un lembo di lettera con l’indirizzo, uno scontrino che permetta di risalire a lui.



L’effetto-social fa da cassa di risonanza, tra la maleducazione degli autori e l’indignazione di chi trova il lercio nei propri quartieri, negli angoli di vita di tutti i giorni. Si moltiplicano le foto e le segnalazioni di cumuli di rifiuti ovunque, destra o sinistra Piave senza distinzioni, capoluogo o paesini, Montello o bordi strada. Eco-vandali è decisamente più appropriato. Eco come ecologia, certo, ma in questo caso anche come economia. Chi paga, infatti, la pulizia che rimedia questa inciviltà? La collettività, ovvero noi. «Se si riesce a individuare l’autore dell’abbandono di rifiuti, sarà lui a pagare - dice Franco Zanata, il presidente di Contarina, società che si occupa della gestione dei servizi ambientali di 50 Comuni in provincia di Treviso - con una sanzione che va in parte a noi e in parte al Comune di competenza. Se invece l’autore resta ignoto, i costi della pulizia sono a carico della collettività».

Un motivo in più - se serve - per arrabbiarsi. Nel mirino degli eco-vandali ci sono aree pubbliche, come boschi o strade, ma anche private, ad esempio campi o vigneti. Caso recente, clamoroso, quello di qualche giorno fa a Treviso: il residente di un condominio si è trovato il garage forzato e riempito di rifiuti a mo’ di discarica. Ad agire, secondo alcuni testimoni, sarebbero stati tre ignoti, entrati in azione di notte con un furgone. «In un’area privata il costo di rimozione dei rifiuti in teoria tocca al proprietario - spiega ancora Zanata - ma se lo stesso proprietario riesce a dimostrare di non essere l’autore dell’abbandono di rifiuti, si torna al caso del costo a carico della collettività». Generalmente non servono grandi prove per dimostrare la propria innocenza: chi andrebbe mai a riempire il proprio garage o il proprio campo di immondizie?

C’è una vera e propria polizia ambientale, ormai, sulle tracce degli eco-vandali: grazie a telecamere e all’ispezione dei rifiuti, come detto, spesso si risale all’autore. «Non possiamo dire che ci sia un picco per episodi o per quantità - conclude Zanatta - ma noi facciamo un servizio costante per rimuovere questi cumuli, tramite il nostro controllo del territorio o su segnalazione dei cittadini». Con la “app” di Contarina si possono segnalare le zone da ripulire.


 

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