Grandine sul Prosecco, si contano i danni
Vigneti flagellati dai chicchi, perdite fino al 60 per cento della produzione. A villa Margherita un tiglio ha sfondato il tendone dei campi da gioco
di Andrea De Polo
TREVISO. L’estate finisce con una grandinata che colora di bianco le colline del Prosecco, un tornado nell’Opitergino che per fortuna si scarica prima di toccare il suolo, una sferzata di vento e pioggia che nel pomerigigo a Treviso tiene col fiato sospeso gli organizzatori dell’Home Festival, con il (solito) corollario di alberi e rami pericolanti, black out, disagi. E con i cittadini costretti a imparare termini come “downburst”, “touch down”, “funnel cloud” per spiegare i nuovi, sempre più intensi, fenomeni .
Vendemmia in bianco. In una giornata, quella di ieri, segnata da un temporale dietro l’altro fin dalla tarda mattina, il maltempo si è accanito sulle colline della Sinistra Piave, area Prosecco (in tempo di vendemmia). Le foto subito condivise sui social hanno mostrato da pochi minuti dopo le 16 colline imbiancate. Come una nevicata: Rolle, Follina, Farra di Soligo, Solighetto, Refrontolo, Santa Maria di Feletto la fascia più colpita. Polemica sui cannoni anti grandine non attivati in tempo (secondo qualcuno), e prima conta dei danni: «Coinvolti circa 100-130 ettari di denominazione», spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Docg, «qualcuno ha perso dal 50 al 60 per cento del raccolto, si tratta di una zona già colpita dalla grandine ad agosto per la quale Avepa aveva abbassato la resa per ettaro da 135 a 90 quintali, per cui anche con le nuove perdite contiamo che sia possibile rientrare all’interno del range». Anche Coldiretti Treviso, ieri sera, ha espresso la propria preoccupazione per l’accaduto.
Albero sui campi da tennis. Un tiglio selvatico del parco di villa Margherita è stato sradicato dal vento venerdì sera, attorno alle 22, e si è schiantato sul tendone dei campi da gioco del vicino tennis club. In quel momento si stava giocando una partita: nessuno, per puro caso, è rimasto ferito. Tanta la paura: l’assessore Ofelio Michielan ha annunciato controlli sulle altre piante del parco per prevenire incidenti simili. Nel pomeriggio di ieri, nei pressi del park Dal Negro, sul Put, vigili del fuoco al lavoro per alcuni alberi pericolanti. A Zero Branco il vento fortissimo ha scoperchiato la copertura del deposito di un’azienda privata, sollevandone le pesanti assi di legno come fuscelli. E il municipio del Comune zerotino ha visto i pannelli solari divelti dalla stessa tromba d’aria.
Opitergino. Gli abitanti di Negrisia ieri mattina hanno imparato il termine “funnel cloud”: è il cono del tornado che a decine, da tutta la Marca, hanno fotografato ieri mattina, per poi diffondere le immagini (e l’allarme) sui social. L’impressionante cono d’aria e pioggia, avanzato prima verso Treviso, dove è stato fotografato dalla tangenziale, e poi in direzione Vittorio, non si è tramutato in tornado vero e proprio perché si è scaricato prima di toccare terra (il cosiddetto “touch down”): fosse successo, avrebbe avuto effetti devastanti. Anche le zone comprese tra Oderzo e San Polo hanno dovuto fare i conti con abbondanti acquazzoni e grandine a macchia di leopardo (che ha fatto capolino anche a Treviso).
Coneglianese. A San Fior i vigili del fuoco, ieri pomeriggio attorno alle 17, sono intervenuti in un’azienda la cui copertura è stata danneggiata dal vento. Alcune zone di Mareno di Piave alla stessa ora sono invece rimaste al buio a causa di un black out generato dal cortocircuito di un palo della pubblica illuminazione in via Calmessa colpito da un fulmine. Incidente a suo modo spettacolare, con la linea da 20 mila volt che, raccontano i testimoni, è stata interessata da fiamme e scoppi fino all’arrivo dei vigili del fuoco e di personale Enel. La situazione è stata riportata alla normalità soltanto nella serata di ieri. A Fontanelle alcuni filari di vigneto sono stati “abbattuti” dal forte vento. Pompieri al lavoro anche nelle aree collinari del Coneglianese per alcuni tagli di piante e rami pericolanti.
Oggi migliora. Il peggio è passato, oggi pomeriggio migliorerà, ma, spiega il meteorologo di 3BMeteo Nikos Chiodetto, «l’estate è una parentesi chiusa». E il “tornado”, o meglio la funnel cloud, avvistato su Oderzo? Una spia inquietante di quello che ci aspetterà in futuro? «Direi che non si tratta di una novità assoluta, la differenza semmai è che questi fenomeni, così come i downburst (forti correnti d’aria orizzontali, anche molto pericolosi), sono più frequenti. In pianura padana da qualche anno sono aumentate le ondate di caldo africano, che caricano la pianura di molta energia. Il notevole divario termico con le perturbazioni che arrivano dal Nord Europa provoca fenomeni intensi. Per quest’anno, pur nell’incertezza della previsione a lungo termine, le carte non mostrano altre ondate di caldo africano».
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