Il temporale non basta. Acqua, scattano le restrizioni in provincia di Treviso
Treviso. Nella Marca da inizio mese ha piovuto un quarto rispetto alla media storica Ats ha ridotto la pressione di alcuni pozzi di Castellana e Pedemontana
di Andrea De Polo
TREVISO. Ad agosto nella Marca ha piovuto un quarto rispetto alla media degli ultimi vent’anni. E non cambiano le statistiche gli acquazzoni di ieri sera, vento e pioggia che hanno sicuramente rinfrescato l’aria, ma non hanno rimpinguato pozzi e falde acquifere. Tanto che Ats, responsabile dell’acquedotto pubblico nel capoluogo, ha lanciato l’allarme siccità, confermato ieri dal provvedimento di emergenza con cui la società è stata costretta a ridurre la pressione di alcuni pozzi in zona Castellana e Pedemontana del Grappa. Giù le precipitazioni, su i consumi: da oggi a sabato (quando finalmente dovrebbe arrivare la pioggia, quella vera) la situazione sarà ancora più critica a causa della ripresa delle attività lavorative e della vendemmia, che chiederanno una quantità d’acqua maggiore rispetto alle scorse settimane.
Agosto senz’acqua. I dati relativi alle precipitazioni nella Marca, pubblicati sul sito dell’Arpav (assieme allo storico degli ultimi vent’anni), dicono che agosto 2017 è stato uno dei periodi più secchi di sempre, a prescindere dalla “sfuriata” di ieri sera. Nel capoluogo, al netto dei rovesci sparsi di ieri e stanotte, sono caduti 27,2 millimetri di pioggia, a fronte di una media del periodo 1994-2016 di 106,9 millimetri. Situazioni simili si vivono in altre zone della Marca, soltanto il confine orientale ha beneficiato (per così dire, vista la violenza dei fenomeni) di qualche temporale che ha portato Oderzo, per esempio, a quota 58,8 millimetri, più della metà della media storica. Luglio, per fortuna, era stato benevolo.
Consumi in aumento. Il problema è che il periodo di siccità combacia perfettamente con quello della ripresa delle attività lavorative e della vendemmia. Attività che, ovviamente, richiedono un consumo d’acqua maggiore. Piave Servizi, consorzio che rifornisce 39 Comuni della Marca, ha calcolato, ieri, aumenti medi del 5 per cento dei consumi rispetto alla settimana precedente, del 18 per cento nelle località interessate dalla vendemmia. Questa settimana si consumeranno ogni giorno circa 75 mila metri cubi d’acqua. Considerando che non pioverà, c’è il rischio che il sistema vada in sofferenza? «Al momento abbiamo ancora ottime riserve d’acqua», spiega il presidente di Piave Servizi, Alessandro Bonet, «i consumi restano inferiori a quelli di metà giugno, seppur comunque alti e in aumento nelle zone legate alla vendemmia e alla lavorazione dell’uva. Per questo, permane la nostra attenzione soprattutto nelle piccole sorgenti in zona montana. L’appello di Ats a fare attenzione ai consumi è condivisibile: io ripeto sempre che noi ci laviamo con l’acqua minerale, lo faremmo con le bottiglie che compriamo al ristorante?».
Riduzione di pressione. Ats, invece, ieri pomeriggio è passato dai consigli alle vie di fatto: «Siamo stati costretti a ridurre la pressione di alcuni pozzi dell’acquedotto», spiega il presidente Raffaele Baratto, «le situazioni più complicate sono nella Pedemontana del Grappa e in zona Castellana, ci aspettiamo qualche criticità nei prossimi giorni anche nella zona di Valdobbiadene per le cantine». La riduzione di pressione si rifletterà, inevitabilmente, nei consumi di tutti i giorni da parte dei cittadini, chiamati a prestare la massima attenzione quando apriranno i rubinetti. «Speravamo che agosto fosse un po’ più generoso», conclude Baratto, «di acqua ce n’è poca, il nostro lavoro è di monitorare i pozzi costantemente».
Maxi condotta dal Fadalto. Se sabato pioverà in qualche modo ce la caveremo ma il problema, ripetono Bonet e Baratto, è che situazioni di questo tipo, con precipitazioni ridotte all’osso, sono destinate a diventare sempre più frequenti. E per questo l’acqua sarà sempre più un bene prezioso. Ats ha già spiegato come intenda investire in manutenzione per ridurre la percentuale di perdite nelle condotte che oggi si attesta attorno al 40 per cento. Bonet spiega come Piave Servizi stia per costruire una nuova maxi condotta dal Fadalto, per portare più acqua dai laghi e dalle sorgenti della Val Lapisina verso le pianure della Marca. «Sarà una tubazione da un metro di diametro all’interno del traforo di Sant’Augusta», spiega Bonet, «costo fornitura un milione e 300 mila euro, costa posa 2 milioni e mezzo a carico di Anas. I lavori inizieranno una volta terminata la galleria, nella primavera del 2018, e termineranno entro un anno. Garantirà una maggiore ricarica d’acqua a tutta la pianura, aiutandoci a evitare situazioni di emergenza».
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