A Treviso addio wi-fi per salvare il "decoro" della città
Treviso. Tolta la connessione dalle piazze Borsa, S. Vito e S. Andrea. Attirava troppi migranti?
di Federico de Wolanski
TREVISO. Spegnere internet per spostare ospiti “indesiderati” e far piazza pulita delle polemiche. Una scelta fatta da molte amministrazioni comunali che si erano lanciate con entusiasmo sul wi-fi gratuito, scontrandosi poi con il problema degli assembramenti di migranti; e che a quanto pare è stata adottata anche dal Comune di Treviso. Ca’ Sugana ha infatti cancellato piazza Borsa dalla lista delle sue aree accessibili, così come San Vito e i giardinetti di Sant’Andrea.
La scelta non pare lineare né priva di delicatissime incongruenze. Per capirlo è bene fare qualche passo indietro ritornando all’inverno del 2016 quando su piazza Borsa fiorirono malumori dovuti alla presenza di molti richiedenti asilo seduti per ore sulla scalinata sotto la Camera di Commercio approfittando della connessione gratuita offerta da Ca’ Sugana. Era un “problema” che riguardava anche altre aree come Piazza dei Signori, ma che sotto la Camera di Commercio dava particolarmente nell’occhio. Cosa successe? Dopo attacchi, polemiche, qualche telefonata ai piani alti del Comune, improvvisamente il segnale venne staccato, sia in piazza Borsa che in Piazza dei Signori.
Ne nacque una polemica opposta, che accusava Ca’ Sugana di comportarsi «da leghista». A fare il pompiere intervenne l’assessore all’Immigrazione, Anna Caterina Cabino, che liquidò le accuse precisando che «il sistema era solo in manutenzione» e affermando che «togliere il wi-fi sarebbe stato un assurdo anacronismo».
Che è successo poi? Ci si è affrettati ad aprire uno spot wi-fi all’interno dell’ex caserma Serena dove sono ospitati circa 700 richiedenti asilo, e si riaccese il wi-fi comunale. Tutto? No. Solo quello di Piazza dei Signori. Lo spot in piazza Borsa è infatti spento dal febbraio del 2016. Che sia ancora in manutenzione? Pare proprio di no, soprattutto se si considera che nella pagina “Treviso Wi-fi” nel sito del Comune, recentemente aggiornata, piazza Borsa (che prima era riportata) è sparita dalla lista delle zone coperte dal segnale. E così San Vito, dove molti migranti si ritrovavano per connettersi seduti davanti alla storica chiesa, e i giardinetti di Sant’Andrea, dove le polemiche sulle «cattive frequentazioni» non sono mai sopite.
E' scomparso anche lo spot wi-fi in Piazza della Vittoria, ma questa pare essere veramente affetta da un problema tecnico.
Dove è stato spostato il segnale? In villa Margherita, alla biblioteca Zanzotto, in quella di Borgo Cavour. Si era annunciata l’attivazione anche di uno spot per le mura, ma per adesso nulla di fatto. Visti i precedenti, che si stia ragionando di opportunità?
Ma la decisione, presa senza troppi comunicati e annunci (diversamente da quelle legate all’attivazione delle connessioni gratuite), oggi come oggi non manca di agitare gli animi. Molti migranti infatti oggi si danno appuntamento per connettersi gratis sotto la Loggia dei Cavalieri, con scorno dei commercianti della zona che hanno più volte denunciato il «degrado di uno dei beni storico artistici più importanti della città» dovuto anche a baby gang e writers.
A mettere pepe arriva il segretario cittadino della Lega Nord, Christian Schiavon: «Fa piacere constatare che l’amministrazione, che pur si professa inclusiva, alla fine zitta zitta stacchi la spina ai migranti per allontanarli dalla città. Sarebbe il caso che facesse lo stesso con la Loggia dei Cavalieri, visto lo stato in cui è ridotta. Se preferisce, può anche farlo in silenzio come si è mossa su piazza Borsa».
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