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«Fermate H-Campus Ca’ Tron va tutelata» Grillini all’attacco

Interrogazione parlamentare contro il progetto di Donadon Ad oggi manca solo la valutazione ambientale della Regione

di Federico Cipolla
1 minuto di lettura
«L’area dove sorgerà H-Campus è a rischio idraulico». A sostenerlo è Arianna Spessotto, capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Ambiente per chiedere di bloccare il progetto presentato dalla Ca’ Tron Real Estate con la società Cattolica Beni Immobili, che prevede la realizzazione di un campus universitario a Ca’ Tron di Roncade, un progetto voluto dal patròn di H-Farm, Riccardo Donadon. Ma secondo la deputata l’intervento «è incompatibile con la vocazione agricola dell’area di oltre 31 ettari su cui dovrebbero sorgere i nuovi edifici, area da sempre estranea a dinamiche di sviluppo edificatorio, così come riportato dallo stesso Pat del Comune di Roncade». Il progetto prevede sui 31 ettari di realizzare - in parte recuperando dei casali, in parte con prefabbricati - alcuni edifici in grado di ospitare le lezioni per circa 2 mila studenti. Altri mille saranno gli addetti, tra docenti, amministrativi e servizi che arriverebbero a Ca’ Tron. «Primo motivo ostativo alla trasformazione dell’area agricola è l’accertata pericolosità idraulica della zona, alla base della stessa classificazione di non idoneità all’edificazione, contenuta in tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica», continua Spessotto, «Come si può pensare di costruire un mega campus universitario in grado di accogliere oltre 3 mila persone in un’area che, oltre ad essere interessata da una molteplicità di vincoli ambientali, paesaggistici ed archeologici, è soggetta a ripetuti episodi di allagamento ed è caratterizzata dall’assenza di un deflusso naturale per la rete idrografica superficiale? Stesso discorso vale anche per la depressione dei terreni che rendono la falda acquifera molto prossima alla superficie». L’area è effettivamente a vocazione agricola, ma con l’adozione dell’accordo di programma firmato dai privati con la Regione e con i Comuni di Roncade e Quarto d’Altino, e la conseguente variante urbanistica, è già stata modificata. D’altra parte per portare avanti l’intervento è stato scelto di utilizzare l’articolo 32 della legge urbanistica regionale, che di fatto la palla l’ha messa in mano alla giunta Zaia. Una volta che l’esecutivo ha deliberato l’interesse pubblico dell’intervento – passaggio avvenuto mesi fa – la strada è stata in discesa: ora da superare c’è solo la Vas, la valutazione ambientale strategica, in corso in Regione. Il verdetto, che comunque non dovrebbe riservare sorprese, è atteso per l’autunno. «Mi sembra che questa interrogazione voglia solo fare propaganda politica», dice il sindaco di Roncade Pieranna Zottarelli, «Il Comune ha fatto tutto come doveva, e l’accordo di programma è stato votato all’unanimità, compresi i consiglieri 5 Stelle. L’accordo e la variante sono stati pubblicati per le osservazioni, poi sono stati approvati».

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