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Irina Bakal, le tivù hanno snobbato il delitto Il web s’indigna: un femminicidio di serie B?

CONEGLIANO. Un femminicidio che non ha attirato i grandi network televisivi, che non è stato accompagnato da ospitate in tivù e puntate speciali, insomma, un femminicidio che è stato trattato come se...

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CONEGLIANO. Un femminicidio che non ha attirato i grandi network televisivi, che non è stato accompagnato da ospitate in tivù e puntate speciali, insomma, un femminicidio che è stato trattato come se fosse di “serie B”. In questi giorni il web discute del delitto di Conegliano, che il 20 marzo scorso ha visto la cameriera moldava ventenne Irina Bakal, incinta di sei mesi, trucidata dall’ex fidanzato Mihail Savciuc, studente. Sul sito web Globalist 2.0 il giornalista Onofrio Dispenza esprime la sua opinione, parlando espressamente di delitto trattato da serie B: «Un delitto atroce che non mi sembra abbia avuto lo stessa dose di indignazione di altri delitti con al centro, vittima, una donna. Ha contato l'origine di Irina? Ha contato quella dell'assassino? Una atroce storia, ma tra moldavi? Di scomodi moldavi? Eppure la nota della nostra indignazione è più alta quando la vittima ha attraversato, attraversa, una difficoltà in più per la sua origine, per l'origine dei padri e delle madri che hanno dovuto fare la valigia, lasciare affetti e terra per provare a sfidare la logica del mondo cercando una vita migliore. Questo spazio è per Irina, per scusarci anche della nostra misurata indignazione». “Per Irina nessuna primavera” è invece il titolo dell’intervento di Doriana Goracci sul sito agoravox.it, con riferimento al fatto che la ragazza fu uccisa l’ultimo giorno di inverno, che osserva «Amava mettere foto con citazioni come quella che trascriveva convinta: "Litighiamo come cane e gatto ma non sappiamo stare l'uno senza l'altro". Il suo Mihail la riteneva un rifiuto ingombrante».

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