Conegliano, uccisa dall'ex fidanzato: Irina vestita da sposa per l’ultimo abbraccio
Irina sarà vestita da sposa per l'ultimo saluto. Così hanno deciso i familiari, come vuole l'antica tradizione religiosa ortodossa. Il sogno di Irina era tenere il bambino e costruirsi un a famiglia

CONEGLIANO. Irina sarà vestita da sposa per l'ultimo saluto. Così hanno deciso i familiari, come vuole l'antica tradizione religiosa ortodossa. Il sogno di Irina era tenere il bambino e costruirsi un futuro: era pronta a diventare mamma e forse anche una sposa. Nella tradizione funebre, le giovani morte ancora nubili vengono sepolte con l'abito nuziale. Anche Irina Bacal avrà un vestito bianco, il feretro sarà candido con inserti dorati, bianca sarà la corona di rose. Così come un fiore bianco potrà portare chi vorrà rendere memoria alla giovane ventenne, barbaramente strangolata e uccisa, insieme alla creatura che portava in grembo.
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La foto scelta per le epigrafi è invece quella in cui Irina tiene in mano un mazzo di rose rosse, regalato da Mihail nel giugno del 2015 per dichiarare il suo amore. Un amore che si è tramutato in odio, fino ad uccidere. «Io non potrò mai perdonare - ha ribadito con le lacrime agli occhi mamma Gaia ai microfoni di “Chi l'ha visto?” - Dio forse lo potrà perdonare, io invece non posso, mia figlia non tornerà più, due angeli non ci sono più». Il funerale sarà celebrato lunedì alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Martino, in una funzione concelebrata da sacerdoti ortodossi e cattolici. Una preghiera sarà recitata anche per Nicola, il bimbo che fra tre mesi sarebbe venuto alla luce e che Irina ha voluto difendere.
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Oltre alla mamma, Irina lascia la sorella Cristina, il cognato Marian, il nipotino Dano, zii e cugini. Alla cerimonia sarà presente il sindaco Floriano Zambon, a rappresentare il cordoglio dell'intera Città di Conegliano. Nel frattempo proseguono gli accertamenti da parte della polizia. Si vuole fare luce sulla lettera scritta da Irina e ritrovata nell’abitazione dell’assassino che è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. Alla mamma di Irina sono stati chiesti degli scritti della figlia per confrontarli con la lettera trovata a casa di Mihail. Oltre al contenuto, e capire se possa essere messa in relazione all'omicidio, gli inquirenti vogliono stabilirne l'autenticità e se sia stata scritta dalla ventenne. La lettera non è né firmata né datata, il contenuto è una dichiarazione d’amore.
Se la missiva risalisse alla scorsa estate, Irina non potrebbe aver chiesto scusa per il mancato aborto, in quanto non era ancora incinta. Se invece fosse recente e riguardasse l’aborto, potrebbe pesare sulla vicenda giudiziaria perché significherebbe che il killer era a conoscenza del mancato aborto ben prima dell’ultimo incontro con Irina. Su quella lettera ieri si è scatenata una familiare dell'assassino reo confesso: «La lettera non era di scuse per l'aborto: era una lettera di luglio o agosto, quando si erano lasciati un'altra volta».
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